Gli auguri di Amorim nella magica atmosfera di Rocca Sveva
Nell’antico borgo all’ombra del maestoso castello scaligero che Cadis 1898 ha trasformato in un’emozionante esperienza, Carlos Veloso dos Santos si è confermato superstar con il suo “Bacalhau à portuguesa”.
C’è voluto il tradizionale incontro natalizio di Amorim Cork Italia, il colosso portoghese dei tappi di sughero, per far conoscere alla stampa nazionale e internazionale Rocca Sveva, il borgo medievale all’ombra del maestoso castello di Soave che è diventato il fiore all’occhiello e centro d’eccellenza vitivinicola del Veronese.
Le suggestive atmosfera cantine sotterranee tra botti, barriques e pupitres
Rocca Sveva con le sue suggestive cantine, l’antica villa Giavarina, il parco botanico, il vigneto sperimentale, il wine shop, la locanda del Borgo è un vero e proprio inno alla cultura del vino.
Rocca Sveva non è solo un borgo ricco di storia, tradizione e sapere antico, è anche magia ed emozione.
Un’esperienza da vivere attraversando le gallerie sotterranee scavate proprio all’interno della collina su cui sorge il Castello di Soave, tra enormi botti di rovere, lunghe file di barriques e le suggestive pupitres dove riposano per lunghi anni i vini e gli spumanti di Rocca Sveva.
Borgo Rocca Sveva, un’esperienza da vivere che regala emozioni
Il merito di aver trasformato Rocca Sveva in un’esperienza emozionante (numerosissimi nel corso dell’anno sono gli eventi, le visite guidate e le attività che animano il Borgo) è dello storico direttore della Cantina di Soave Bruno Trentini (trentino doc purosangue, da poco in pensione) e del nuovo general manager, l’enologo altoatesino Wolfgang Raifer che all’inizio del 2023 ha lanciato il logo Cadis 1898.
Con questo marchio ombrello si identificano, infatti, le principali realtà territoriali del mondo cooperativo veronese: la Cantina di Soave per il Soave, la Cantina di Illasi per la Valpolicella, la Cantina di Montecchia di Crosara per il Durello, le Terre al Lago per le Doc Custoza, Bardolino, Chiaretto, Garda e naturalmente Borgo Rocca Sveva, che quest’anno ha festeggiato i 20 anni di vita. Un marchio famoso per i suoi vini tutti rigorosamente vegani: dai bianchi ai grandi rossi, ai vini da dessert.
Il ruolo del nuovo direttore: l’enologo altoatesino Wolfgang Raifer
La responsabilità del “new deal” della Cantina di Soave – come dicevamo – oggi è sulle spalle dell’enologo altoatesino Wokfgang Raifer.
Arrivato a Soave nel 2017 in qualità di vicedirettore, Raifer ha assunto il ruolo di direttore generale dal gennaio del 2020 dopo il pensionamento di Bruno Trentini.
L’anno prossimo inizierà il suo quarto mandato. Fin dal suo arrivo ha già posto in essere diverse modifiche, dal re-branding del mitico spumante Equipe5 a quello di Maximilian fino al lancio di Cadis 1898, il marchio che accomuna le principali realtà vitivinicole del territorio veronese e che trovano ampio spazio anche in etichetta.
Quel percorso virtuoso (e certificato) di sostenibilità ambientale
Parlavo in apertura dell’evento natalizio di Amorim con la stampa nazionale e internazionale. Nel corso dell’incontro conviviale l’amministratore delegato di Amorim Cork Italia Carlos Velo dos Santos ha reso noto che da tempo Amorim ha intrapreso un percorso di sostenibilità ambientale che non ha eguali.
“Se mantenere sempre alta l’avanguardia tecnologica a tutela dei vini che protegge è la base della nostra attività aziendale – ha detto – farlo in un’ottica di rispetto per la Natura da cui tutta la sua filiera trae origine è la più armonica scelta di vita.
Ecco perchè l’intera filiera, fin dalla coltivazione delle querce, può certificare tutti i suoi tappi in sughero “Forest Stewardship Council”, un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale.
Rafforzeremo questo percorso – ha aggiunto – nei prossimi anni, con la messa a dimora già programmata nell’Alentejo di un milione e 500 mila nuove querce da sughero.”
A tavola: dalla Sicilia ad Amatrice, dal Portogallo alla Marca Trevigiana
E veniamo al pranzo, meglio alla cena a otto mani di Amorim. Grandi piatti per altrettanti grandi vini. Come antipasto una fantastica crostata di cipolle siciliane di Giarratana presidio Slow Food del Belvedere, piatto proposto da Davide Di Corato e accompagnato dalle briose bollicine Collineri Lessini Durello Riserva. Come primo piatto è stato servito un classico della tradizione laziale: le mezze maniche all’amatriciana di Giusy Pascucci e Maro Pieri abbinate al Castelcerino Soave classico Docg 2022 di Rocca Sveva. Una autentica ghiottoneria salutata da scroscianti applausi e da molti bis, in particolare da un folto gruppo di giornalisti gaudenti e impenitenti.
Da standing ovation il Bacalhau con i ceci di Carlos Veloso dos Santos
Come secondo piatto non poteva mancare il Bacalhau com grão (ceci), omaggio al Portogallo, preparato personalmente da Carlos Velos dos Santos.
Un piatto da standing ovation accompagnato dal Chiaropuro Bianco Veronese 2022 di Rocca Sveva, un blend intrigante di Incrocio Manzoni, Müller Thurgau, Garganega e Moscato. Non sono mancati i bis anche in questo caso.
Dulcis in fundo il dessert firmato da Cristiana Sparvoli: la crostata alla frutta cotta della Marca Trevigiana accompagnata dal peccaminoso Recioto di Soave classico Docg 2020 Rocca Sveva.
Il Chiaropuro Rocca Sveva, un bianco intrigante con piacevoli note balsamiche
In chiusura due parole e un plauso merita il Chiaropuro bianco Rocca Sveva, un blend di pregiati vitigni a bacca aromatica coltivati sulle colline veronesi (Incrocio Manzoni, Müller Thurgau, Garganega e Moscato) con sovramaturazione in pianta di 10-15 giorni, a cui seguono dieci giorni di appassimento sui graticci e successiva vinificazione e affinamento in acciaio.
Colore giallo paglierino intenso con riflessi dorati, regala un bouquet di frutta gialla matura, soprattutto ananas e albicocca con una nota accattivante di tiglio, mentre in bocca si presenta corposo ed equilibrato con una leggera nota balsamica. Il sorso è piacevolmente aromatico e straordinariamente lungo. Chapeau.
In alto i calici. Prosit!
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