Ritorno, viaggi nel territorio vinicolo dell’Etna
Il ricordo di ieri che ci aiuta a comprendere il domani.
Graspo vola a Catania, là dove tutto era iniziato, per la presentazione in anteprima nazionale del progetto Ritorno.
Un vino, un progetto: nasce Ritorno
Dai fondatori dell’azienda toscana Sassotondo, un bianco che parla di Storia, della Sicilia e di Catania.
Una passione profonda che lega la storia di una famiglia alla sua terra di origine. A questa si unisce la voglia di ricordare, da un lato, di fare qualcosa di concreto per il territorio ed i vitigni perduti dell’Etna.
Queste sono le basi profonde del progetto.
Ritorno, infatti, è un vino nato nella mente e nel cuore di Carla Benini e Edoardo Ventimiglia, proprietari dell’azienda Sassotondo nel cuore della Maremma, in Toscana.
È un Etna Bianco Superiore, a base di Carricante in purezza, che nasce dal vigneto degli Eredi Di Maio.
Proprio nella prestigiosa Contrada Caselle nel comune di Milo, sul versante est dell’Etna.
Un vero e proprio cru, vinificato con la preziosa collaborazione di Federico Curtaz, uno degli enologi più prestigiosi del panorama etneo e nazionale.
Sono state prodotte solo 200 Magnum numerate , un vino che parlala stessa lingua della sua terra vulcanica: è irruento e tagliente ma gentile, assopito, pronto ad esplodere e durare nel tempo. Il nome Ritorno non è casuale:
Gaetano Ventimiglia, infatti, nonno di Edoardo era proprio catanese (pioniere del cinema mondiale e anche
fondatore della squadra di calcio del Catania). Nel legame stretto con la città dell’Elefante c’è quindi,
nell’animo del nipote, il senso di questo riaffacciarsi alla scoperta del proprio passato e della propria origine.
In questa iniziativa è fondamentale l’aspetto solidale rivolto alla ricerca.
I proventi delle vendite, infatti, curate e gestite da Proposta Vini, andranno a finanziare attraverso le iniziative tecniche e promozionali di Graspo la ricerca dell’Università di Catania sulle cultivar autoctone da custodire, salvaguardare e da far riemergere nella storia della viticoltura dell’Etna .
«Volevamo fare qualcosa di concreto che ricordasse la storia della famiglia, ma che portasse anche un valore sociale e culturale alla nostra azione – dicono Carla e Edoardo -. Cosa allora di più “tangibile” di un vino, grazie al quale parlare della nostra storia, del territorio, ma che permette anche di dare un contributo reale alla ricerca ed alla tutela di un patrimonio vinicolo unico al mondo».
Ritorno ha avuto una sua anteprima un mese fa, quando, nel corso dell’evento dei vini vulcanici nella cittadina di Milo, è stata stappata la prima bottiglia esattamente nel vigneto dove è prodotta.
Per la prima ufficiale, invece, è stata scelta proprio Catania, in una serata da tutto esaurito organizzata in collaborazione con la delegazione Onav, “capitanata” da Danilo Trapanotto.
Le prime magnum ufficiali sono state consegnate ad alcuni protagonisti del progetto, il sindaco di Milo Alfio Cosentino con il quale abbiamo condiviso la presentazione del progetto proprio a ViniMilo 2023, e a Elisabetta Nicolosi dell’Università di Catania che guida il pool di ricerca sugli antichi vitigni storici dell’Etna.
Alcuni di questi vitigni sono già stati vinificati da Graspo e saranno ufficialmente presentati in degustazione in occasione del prossimo Vinitaly.
Il tour di presentazione del progetto Ritorno continuerà nel mese di novembre e dicembre con una serie di eventi in alcune città italiane.
La prestigiosa magnum racchiusa in una scatola do legno sarà ufficialmente a disposizione di tutti coloro che vorranno contribuire a questo originale progetto tra qualche giorno anche in vista delle prossime festività natalizie.
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