Un occhio sul mondo

Il famigerato granchio blu prende spazio non solo in acqua

Il famigerato granchio blu prende spazio non solo in acqua

Il famigerato granchio blu prende spazio non solo in acqua

Il Callinectes Sapidus più noto come granchio blu sta diventando una grande opportunità commerciale. 

Nei banchi del pesce fresco dei Supermercati Unicoop Tirreno delle province di Livorno, Grosseto e Versilia sta avendo un inaspettato successo. 

Il suo gusto è simile a quello dell’astice ma costa circa 9 euro al chilogrammo, un prezzo nettamente inferiore a quello dell’astice nostrano che si aggira mediamente tra i 70 e gli 80 euro. 

L’astice del Nord America assai meno pregiato e buono arriva a 18 euro. 

È la prima volta che il granchio blu viene venduto nella GDO. 

I granchi blu sono pescati e forniti dalla Cooperativa di Pesca Lagunare di Orbetello e da una azienda della Laguna di Goro vicino a Comacchio.

 I crostacei sono sottoposti a un controllo sanitario e a continue analisi onde valutarne la sicurezza alimentare. 

Da pochi giorni può essere pescato e venduto non solo nei supermercati. È un nuovissimo settore commerciale e il suo prezzo è davvero molto competitivo. 

Il governo ormai in vacanza ha stanziato 2,9 milioni di euro per contrastare il fenomeno di questa specie aliena che si ciba di cozze, ostriche, vongole, telline, anellidi, bivalvi, avannotti, piccoli pesci e carogne. 

La cifra è destinata a favore dei consorzi e delle imprese di acquacoltura che provvedono alla cattura e allo smaltimento dei mostri.

 Ammontano attualmente a 100.000 euro le spese giornaliere per lo smaltimento dei granchi blu catturati dai pescatori per salvare le loro vitali produzioni. 

Gli operatori ittici di Emilia Romagna, Toscana e Veneto stanno provando a debellare questi devastatori dalle loro lagune e dalle coste. 

È stato definito cinghiale di mare dai pescatori.

Umberto Faedi 


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Redazione

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