I vini rosati sono in buona salute
I vini rosati hanno subito un calo di vendite e affezione nel bienno 2020/2021. Ma adesso sono in buona salute.
In particolare il 2021 è stato un anno negativo condizionato dalla crisi causata dal covid.
La chiusura del canale HORECA ha determinato questa brusca e notevole diminuzione di volumi.
La flessione di acquisti e consumi di questa tipologia di vini mostra ora invece una tendenza a un incremento di vendite in mercati nuovi e specifici e un aumento di produzione.
Nelle annate 2020 e 2021 questi vini hanno comunque rappresentato un buon cuscinetto per le cantine colpite dalla crisi di vendite dei vini fermi.
I cuginastri d’Oltralpe si confermano i primi produttori mondiali di questa tipologia con il 33 % dei volumi, seguiti dalla Spagna con una quota del 20 %.
Il terzo gradino del podio se lo contendono Italia e USA con una percentuale del 10 % del totale. Dal 2011 questa tipologia ha evidenziato una costante progressione fino al fatidico 2021.
Al quarto gradino troviamo il Sud Africa con il 4% di percentuale e a seguire Germania, Cile, Portogallo, Romania e Australia.
Nuove nazioni produttrici di rosati si sono presentate recentemente nel mercato come appunto il Cile, la Romania, la Bulgaria, l’Ungheria e la Nuova Zelanda. Nel 2021 sono state vendute 2,58 miliardi di bottiglie in totale corrispondenti a 19,4 milioni di ettolitri mentre nel 2019 si era arrivati a oltre 20 milioni di ettolitri.
Non è più vero che i rosati siano i vini preferiti dalla clientela femminile.
Oggi nel mondo una bottiglia acquistata su dieci appartiene a questa tipologia. I paesi maggiori consumatori di questi vini sono la Francia, la Germania, il regno ancora unito e l’Italia.
L’ Italia è la nazione che può vantare il maggior numero di etichette e in ogni regione sono presenti varie interpretazioni di rosati sia fermi che spumanti.
Alla prima edizione del Concorso Mondiale di Bruxelles – Selezione Rose’ l’Italia ha ottenuto ben 64 medaglie.
A livello di consumo pro capite troviamo al primo posto la Francia seguita da Uruguay, Belgio Olanda, Danimarca, Germania e Grecia.
Nel 2021 il consumo maggiore era appannaggio della Europa Occidentale e del Nord America.
Attualmente il Sud Africa denota un buon incremento di consumo di questa tipologia divini in contemporanea con l’aumento di acquisti di vini fermi.
In Nuova Zelanda si registra un incremento del 47 % di consumo di vini rosati, in Australia del 31 %, in Brasile del 22 % mentre anche Hong Kong, Polonia e Corea del Sud hanno incrementato i volumi.
Per quanto concerne le esportazioni in volume la Spagna guida la classifica con 41 % del totale seguita da Italia con il 15 % e Francia con il 14 %.
A livello di controvalore la Francia è in prima posizione il 34 % seguita dall’Italia con un buon 21 %. E per favore non chiamateli rose’.
Umberto Faedi
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