Una Estate torrida e stravagante
La lunga Estate del 2023 si sta articolando con sfumature diverse e singolari.
Per il momento non si parla tanto di siccità ma non è che sia proprio sparita.
In molte regioni del nostro Belpaese invece nei mesi scorsi è addirittura piovuto troppo e ciò ha causato l’insorgere della peronospora e altre malattie delle viti.
Questa anomalia comporterà una notevole riduzione delle rese al momento della vendemmia.
Intanto sono preoccupati i gestori delle enoteche per le alte temperature che possono pregiudicare la qualità dei vini che vengono trasportati e consegnati.
Chiedono che vengano utilizzati automezzi refrigerati per mantenere temperature ideali per i vini.
E la pioggia che va canterebbero i Rokes ha devastato Romagna, Marche e Umbria.
È piovuto troppo in Romagna dove 23 tra fiumi e torrenti rinsecchiti nel tempo sono esondati e hanno provocato morti e distruzioni.
Il governo ha stanziato poco più di 2 miliardi di euro a fronte di un danno stimato di 9. No comment.
In compenso c’è stato l’aumento dei carburanti e dei prezzi degli alimenti ma la diminuzione del peso delle confezioni.
Ad esempio i pacchi di pasta sono adesso da 400 grammi non di 500 e costano di più.
Aumentano i prezzi delle pizze dato che le mozzarelle di qualità fanno segnare un 25 % in più e il Pomodoro San Marzano addirittura il 50 %.
Nelle località di vacanza sono lievitati i prezzi negli stabilimenti balneari, nei bar, nei ristoranti e nei locali.
Risultato: estate molti bagni e locali vedono una riduzione della clientela.
Molti stranieri si lamentano per l’usanza solo italica di far pagare il coperto anche se non tutti i ristoratori lo fanno.
La storia di questa usanza risale al MedioEvo: era il contributo richiesto ai viaggiatori che sostavano nelle locande e quindi al coperto consumando le vivande portate da casa.
Può essere richiesto in base all’articolo 18 del Regio Decreto N. 635 del 1940 a patto che il locale segnali il costo nel listino prezzi.
Un passeggero della United Airlines diretto ad Amsterdam ha fatto dirottare un volo perché assolutamente insoddisfatto dei pasti serviti a bordo.
Ma non ha pagato il coperto.
In Slovenia l’acqua minerale costa più della birra ma per le strade nei distributori di alimenti non ci sono merendine, tramezzini o biscotti bensì uova e salsicce crude per sostenere robusti spuntini.
Andando più ad Est il Presidente Vladimir Putin non si occupa solo della guerra con l’Ucraina.
La economia russa doveva essere distrutta in due o tre mesi e invece prospera mentre sono le economie europee a stentare.
Con un decreto presidenziale ha stabilito che le filiali russe della birra Carlsberg e Danone passano in gestione temporanea alla Agenzia di stato Rosimushchestvo.
E ci sono ristoranti che aprono e ristoranti che chiudono.
A Milano Carlo Cracco aveva inaugurato due anni fa il Ristorante Naviglio all’interno dell’Hotel Excel Navigli.
Ora il locale chiude: non c’erano sufficienti introiti per sostenere il progetto.
Sono sei i ristoranti fra aperti e chiusi dall’eclettico cuoco imprenditore.
E adesso sbarca nella capitale. Curerà colazioni e cucina all’Hotel Corinthia ubicato a due passi dal parlamento.
Non credo che onorevoli e senatori abituati a pagare prezzi ridicoli per usufruire di lauti aperitivi e gustosi pranzi alla buvette di Monte Citorio saranno suoi affezionati clienti.
E sarà forse colpa del Pesce Remo che è emerso dopo decenni di latitanza dai profondi abissi nei quali vive e che reca seco sventure secondo la leggenda, se il paffuto ministro della cultura (?)
giurato al prestigioso Premio Strega confessa in diretta di non aver letto i libri finalisti e la ministra del turismo finge di non sapere di essere indagata assieme alla sorella e al sedicente nobile suo fidanzato?
Il Pesce Remo è tornato nel fresco degli abissi mentre il caldo sta giocando proprio brutti scherzi alle persone….
Umberto Faedi
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