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Degustazioni esclusive al Bibenda Day 2015

Un successo, quello della tredicesima edizione del Bibenda Day 2015, che ha sfatato tutti i luoghi comuni delle superstizioni. L’evento che si è svolto lo scorso marzo, nelle sale dell’Hotel Rome Cavalieri di Roma ha visto sfilare in passerella alcuni mostri sacri del panorama enologico internazionale; un’occasione imperdibile, perché tanto prestigio in un’unica degustazione non capita spesso.
Sei batterie, ognuna di quattro vini, suddivisi per categorie: champagne, bianchi italiani e bianchi stranieri, rossi italiani e rossi stranieri ed in chiusura i vini dolci, che sotto l’abile regia di Franco Maria Ricci, si sono succeduti nella degustazione, presentati dai nomi più importanti della sommelierie italiana: Massimo Billetto, Luciano Mallozzi, Giuliano Lemme, Daniela Scrobogna, Paolo Luciani e Daniele Maestri a raccontarne le origini, i territori, la storia di ognuno dei vini presentati.
Tra gli champagne di Moët & Chandon o Philipponat, ed i bianchi classici di Jermann e Castello della Sala, hanno colpito i visionari vini di Gravner, con l’improbabile colore ambrato della sua Ribolla gialla, dato dalla macerazione delle bucce, e da una vinificazione in anfora. Un vino unico, non immediato; un bicchiere che esce completamente dai canoni tradizionali del vino ma con un equilibrio, un’eleganza ed una persistenza stupefacenti.
Nomi mitici anche per i rossi, con il Langhe Nebbiolo Sorì San Lorenzo 1999 di Gaja o il Barolo Monfortino Riserva 1997 di Conterno
Ed i francesi Domaine Comte George de Vogüé, Mommesin, Château Lafite Rothschild ed il mitico Petrus, annata 2008, il Merlot più caro al mondo che deve il suo successo al suolo unico dell’AOC Pommerol, fatto di argilla blu, ricca di ossido di ferro. Il Sautern Chateau d’Yquem 1997 di Lur-Saluces è stata la degna chiusura di un’esperienza unica tanto nella degustazione quanto nella narrazione di storie e di tradizioni di famiglie che hanno saputo dar vita a qualcosa di unico ed inimitabile.
Una festa di primavera, per degustare il meglio che l’enologia internazionale può offrire in cui la parola d’ordine è stata eleganza, stile ed esclusività. Un’esperienza che difficilmente potrà capitare di riprovare (almeno fino alla prossima edizione).


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Sonia Biasin

Giornalista pubblicista, diploma di sommelier con didattica Ais e 2 livello WSET. Una grande passione per il territorio, il vino e le sue tradizioni.

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