Nella prima domenica d’estate graziata dal maltempo “I luoghi del Cesanese 2023” ha incontrato il pubblico degli appassionati del più importante vitigno Laziale a bacca rossa. Sono sempre più i consumatori è wine lovers che si appassionano al Cesanese, e in questo la pubblicazione ha dato senz’altro un contributo di grande importanza.
La presentazione è avvenuta tra i banchi d’assaggio dei Vini Cesanese premiati dalla guida allestiti nella splendida cornice del Frantoio Bonuglia, dopo il recente restauro che lo ha riconsegnato al pubblico con tutto il suo patrimonio di tradizione agricola e culturale.
Erano presenti gli artefici di questa guida fatta con cuore e autentica passione in primis Carlo Zucchetti, per tutti l’Enogastronomo col Cappello e profondo conoscitore del mondo enoico, che insieme a Francesca Mordacchini Alfani e alla loro redazione si impegnano nella divulgazione della cultura enogastronomica dei diversi territori, avvalendosi della collaborazione di Alessandra di Tommaso per la creazione di eventi finalizzati a promuoverli.
I due hanno illustrato i criteri intorno ai quali si sviluppa la guida e le sue diverse categorie di premiazione, introducendo la novità di quest’anno costituita dal simbolo della “Novelle Vague” concettualmente importato dalla cinematografia francese e traslato al mondo del vino. Un riconoscimento per quei vini che si pongono in maniera innovativa rispetto alla viticoltura, catturando l’attenzione di quel pubblico attento ad aspetti quali sostenibilità ambientale e sociale in rapporto alla relazione tra suoli e le colture.
Insieme a loro presente Pasquale Pace l’altro pilastro indiscutibile della Guida. Meglio noto a tutti come il Gourmet Errante dal nome del blog su cui condivide tutte le sue esperienze di autenticità e ricerca enogastronomica fatta con passione, insieme a tutte le relazioni umane che si sviluppano intorno a questo mondo. Vero e proprio Genius Loci del vino Cesanese, ambasciatore che da sempre si impegna con tutto se stesso per la promozione di questi vini e da sempre convinto delle loro potenzialità.
Intervento significativo anche quello di Maria Cristina Pratesi, Geologa ed esperta del territorio e tra i curatori delle guida, che ha illustrato le peculiarità e l’enorme differenziazione morfologica del territorio del Cesanese che permette una moltitudine espressiva interpretata dai vignaioli locali, ogni anno sempre più bravi ad esprimerla nel loro potenziale.
Presenti naturalmente anche gli Olevanesi Doc dell’Associazione Extrawine, dedita alla promozione della cultura del cibo e del vino e con il loro contributo organizzativo, attori fondamentali per la realizzazione della guida.
Dalla loro grande passione per il loro territorio insieme a Pasquale Pace hanno creato “Vinointorno”, una delle manifestazioni estive più amate dal pubblico di riferimento, quest’anno sviluppata su 2 fine settimana, quello appena passato all’interno del quale si è svolta la presentazione, ed il prossimo 23-24-25 giugno.
Spazio poi agli interventi delle autorità locali, tra gli altri i Sindaci di Olevano e di Piglio, paesi direttamente coinvolti nella produzione del rosso più importante del Lazio, che hanno richiamato l’attenzione sull’importanza di questa risorsa sotto diversi ambiti di interesse, quali le implicazioni economiche e culturali che la crescita del Cesanese è potenzialmente in grado di portare alle realtà locali.
Sulla stessa linea anche il contributo dello scrittore e giornalista Massimo Roscia, nella bellissima dichiarazione affettiva che lo lega a questi territori, è che ha voluto sottolineare come il Cesanese possa essere, ancor più di quanto lo è adesso, un veicolo di estrema importanza nel tessuto sociale di tutto il territorio. Una macro area che coinvolge i comuni animati dalla presenza del Cesanese e separati solo amministrativamente da un confine provinciale che divide Roma da Frosinone.
Una linea di demarcazione che divide le zone produttive in una Doc e una Docg diverse, ma che in un futuro potrebbe cadere regalando agli appassionati una Docg unica come questo vitigno meriterebbe.
Bruno Fulco
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