I Viaggi di Graspo

A Thiene, terra di biodiversità, Graspo si presenta con i suoi percorsi di Vini

A Thiene, terra di biodiversità, Graspo si presenta con i suoi percorsi di Vini

A Thiene, terra di biodiversità, Graspo si presenta con i suoi percorsi di Vini

 

Il senso di una attività sta nella testimonianza, similmente a Henry Ford I° che affermava” non vi è vero progresso se i frutti dello stesso non diventato fruibili per tutti”. 

In linea con questo motto Graspo ha inanellato una serie di incontri per presentare il lavoro svolto in questi anni raccolto nel volume la Biodiversità viticola, i custodi, i vitigni i vini. 

Tra questi di grande impatto è stato quello alla biblioteca civica di Thiene, invitati da Marta De Toni presidente dell’associazione culturale Oltreconfine, con il titolo “ Thiene terra di biodiversità”. 

Marta, esperta e conoscitrice del mondo del vino ha aderito infatti da subito con entusiasmo al progetto di Graspo. 

Nell’introduzione il sindaco di Thiene, Gianantonio Michelusi, ha fatto convintamente sue le motivazioni che muovono Graspo, impegnandosi nel favorire e promuovere questo format, che fa della biodiversità viticola “perduta” il suo focus principale. 

La presidente di Oltreconfine ha introdotto la serata, e in una sala gremita di produttori attenti  ed appassionati lasciandoci poi la parola per la presentazione del libro un volume, organizzato in capitoli territoriali con il contributo di importanti  studiosi del settore, come Attilio Scienza, Anna Schneider, Riccardo Velasco e Manna Crespan che hanno dato all’opera il loro contributo in competenza e conoscenza. 

Il volume è composto di 62 schede con altrettanti vitigni ad alto rischio di estinzione i quali sono stati tutti microvinificati.  

Graspo ritiene infatti che la conoscenza bibliografica e genetica disgiunta dalla fruibilità organolettica non sia una strada completa per la miglior conoscenza di un vitigno. 

La presentazione di Thiene è stata volutamente indirizzata su vitigni che fanno riferimento al territorio della Lessinia e di territori similari.   

15 vitigni rari partendo dalla  Vernanzina o Vernazola, una varietà bianca figlia della Durella e della Brambana, dalla grande adattabilità che ha trovato il suo abitat sia in quota che in pianura, come  nella spettacolare piantata maritata ai salici custodita da Gianmarco Guarise ad Urbana. 

Da sx il sindaco di Thiene, Gianantonio Michelusi, Aldo Lorenzoni e Marta De Toni

La Marzemina bianca, più nota nella zona di Breganze come Champagna, è ideale, data la sua freschezza acida, per un frizzante fermentato in bottiglia. 

Liseret o Gouas Blanc o Weisser Heunich sono i tre nomi con cui nei diversi territori è identificato un vitigno un tempo estremamente diffuso in Europa tanto che conta più di 200 sinonimi. 

Questa prolifica e storica varietà è il genitore dello Chardonnay e di 80 altri vitigni più importanti tuttora in coltivazione.  

La sua caratteristica saliente è data dalla sua dotazione acida che lo colloca in primo piano fra i vitigni che possono trarre vantaggio dai cambiamenti climatici. 

Dopo il Liseret due bianchi a DNA non presente nei catalogni viticoli internazionali e nazionali, due autentiche sorprese, che abbiamo nominato come Ottavia e Saccola Bianca due vini impressionanti  di inusuale freschezza acida, figli ambedue della Lessinia, Veronese l’Ottavia, Vicentina la Saccola bianca. 

A seguire due vini rosa la Rossara e la Rossetta di Montagna ambedue vitigni della fascia alpina e delle vallate Veneto-Trentine , la prima più austera e potente, più elegante e sfiziosa la seconda dall’aroma fine ed elegante, entrambi dal gusto fresco e netto. 

Torniamo poi in quota e precisamente in contrada Durlo, comune di Crespadoro dove la Rossa  Durlo viene coltivata da tempo immemore e il vino prodotto ha una tonalità accesa, con una buona forza acida  ed un tannino spiccatamente vivace. 

Il Groppello di Breganze è una varietà vicentina magistralmente interpretata da Innocente Dalla Valle di Cà Biasi.

 

Il Gruajo e la Recantina sono parte della storia di due agricoltori visionari che contro tutto e tutti hanno mantenuta accesa la ricchezza enologica di queste due varietà. 

I relatori, Marta De Toni con Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Firmino Miotti ha conservato e propagato il Gruajo fino a farlo diventare una  varietà affermata nel panorama enologico di Breganze, mentre Lino Fornet detto Pat, dell’azienda Pat del Colmel nell’Asolano ha voluto con tutte le sue forze salvare la Recantina diventata un vero e proprio vino cult nel portafoglio della sua produzione. 

Lunga vita alla vite, un motto che si adatta al Roter Hoertling un rosso prodotto da un’unica monumentale vite di bel 422 anni di età che troneggia in piazza a Margreid in Alto Adige.  Graspo,  grazie alla collaborazione del proprietario Robert Cassar, lo ha vinificato, ne è risultato un rosso che impressiona peer piacevolezza ed eleganza. 

La Cavrara o Bassanese dal Picciol rosso è a tutti gli effetti una varietà vicentino-padovana e porta con se grandi doti di espressività e piacevolezza.

 Da due viti ultracentenarie, in contrada Bovi, abbiamo poi recuperato un’uva rossa che in tutta la Lessinia è chiamata Pontedara, da sempre è considerata  la varietà più performante in qualità della Lessinia. 

Deve la sua presenza, alla storia d’amore tra Cristiano Bovi e la sua Angela che con il matrimonio, ha portato in dote le gemme di questa varietà estremamente versatile ed eclettica.  

La Saccola Nera è l’uva dell’inizio dell’esperienza di GRASPO, siamo in contrada Parisi dove da sempre la famiglia Anselmi ha prodotto vino. 

Ora Marino  assieme al figlio Dario conserva ancora con  caparbietà da uomo di montagna un piccolo archeo vigneto, residuo di una coltivazione un tempo più vasta e differenziata. 

Un percorso alla ricerca dei vitigni perduti con il calice in mano che può diventare anche un piacevole viaggio enoturistico a tappe fra i differenti territori del vino, un percorso fatto di storie e luoghi, di custodi , di vitigni e di vini. 

Il viaggio continua…

Aldo Lorenzoni e Luigino Bertolazzi

Foto di Gianmarco Guarise

 

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