Pesaro Wine Festival 2023 torna la Fiera internazionale del vino d’artigianato
Il calendario degli appuntamenti dedicati al mondo del vino è diventato negli anni una fitta giungla di date tra le quali è difficile programmare una visita. Ci sono fine settimana in cui addirittura gli eventi si accavallano rendendo complicata la scelta.
Questo è certamente un bene per tutto il movimento del vino Italiano, ma in questo boom si nasconde anche una quota di inutilità sfruttata dal quelli che approfittato dell’appeal che suscita l’enomondo. Quel fenomeno che cattura quanti si sentano fighi roteando un bicchiere davanti ad un banco di degustazione soltanto per darsi un tono.
Altra cosa sono gli appassionati, spesso dagli atteggiamenti più discreti e che selezionano gli appuntamenti a cui partecipare in base ai contenuti. Pesaro Wine Festival seppur aperto a tutti è dedicato a chi, nella scelta di partecipare considera l’approfondimento come aspetto prioritario.
La manifestazione nasce nel 2015 per far conoscere il vino d’artigianato nel centro Italia, che si intende come la viticoltura realizzata con pratica artigiana nel pieno rispetto della natura e dell’ambiente, in grado di portare nel bicchiere l’essenza e l’unicità del territorio.
Nelle giornate di Sabato 15 e Domenica 16 Aprile presso Villa Caprile, storica sede del locale Istituto Tecnico Agrario, saranno oltre 40 gli artigiani del vino (e del cibo) provenienti dall’Italia e dall’estero per rappresentare questa interpretazione della viticoltura.
Come ogni anno uno dei punti di forza della manifestazione sarà garantito dall’altissima qualità degli approfondimenti. In questo senso il livello dei relatori che animeranno i tre seminari di quest’anno è assoluto.
Il primo in programma è già per il venerdì 14/4 antecedente all’apertura del festival, dedicato all’evoluzione dei vini in bottiglia attraverso una degustazione comparata di vini imbottigliati in formati diversi. A condurlo Sandro Sangiorgi, giornalista e scrittore fondatore tra le atre cose di Porthos, Associazione e casa editrice dal ruolo fondamentale nella diffusione di una cultura del vino libera dagli stereotipi commerciali, volta a contenuti più essenziali e naturali, ma sempre in maniera rigorosa e ben lontana da “hipaterismi” che a suo tempo hanno rischiato di contagiarla.
Sabato 15/4 toccherà invece a Monica Coluccia, sommelier e degustatrice di grande esperienza che conduce in tutta Italia seminari di approfondimento sui differenti territori vitivinicoli di cui è profonda conoscitrice. Qui accompagnerà i presenti in un viaggio alla scoperta degli Champagne dei piccoli vigneron e del loro mondo.
Nella giornata del 16/4 l’ultimo appuntamento sarà condotto da Armando Castagno. Relatore eccezionale e una delle voci più autorevoli tra quelle animano il mondo della comunicazione del vino italiano. Giornalista, scrittore, docente presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Per l’Associazione Italiana Sommelier direttore di corsi di approfondimento sul vino, soprattutto francese, che svolge su tutto il territorio nazionale e, per questa viticultura autore di testi già diventati cult tra gli appassionati.
Spetterà a lui presentare il seminario dedicato alle potenzialità, ancora decisamente poco conosciute, del Lazio vitivinicolo. Una regione con diversi territori in ascesa verticale e che ha segnato uno stacco netto dal modello produttivo del passato, puntando sul terroir d’eccezione, specie per i vini bianchi, che per troppo tempo non è stato valorizzato. Tre contenuti di grande livello che giustificheranno la scelta di chi vorrà partecipare.
Bruno Fulco
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