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Alessandro Bellingeri: “Porto la mia cucina nel mondo”

Alessandro Bellingeri: "Porto la mia cucina nel mondo"

Alessandro Bellingeri: “Porto la mia cucina nel mondo”

APPIANO – Alessandro Bellingeri ai fornelli nella cucina dell’Osteria Acquarol

Lo chef stellato dell’Osteria “Acquarol” di San Michele Appiano (Bolzano) ha presentato i suoi piatti a Karlovy Vary, famosa località termale della Repubblica Ceca.

La cucina oggi è diventata uno dei canali più efficaci per raccontare un territorio oltre i propri confini, un formidabile biglietto da visita per far conoscere il proprio Paese e valorizare una località. Un’idea condivisa da molti chef. 

Ed è proprio questa la motivazione che ha spinto Alessandro Bellingeri, chef stellato del ristorante “Osteria Acquarol” di San

Alessandro Bellingeri con la moglie Perla Edith Becerra Cardenas

Michele Appiano (Bolzano) a recarsi nella Repubblica Ceca per una doppia serata all’insegna della cucina tradizionale altoatesina. Una cucina che Alessandro Bellingeri reinterpreta ogni giorno con estro creativo partendo da solide basi professionali.

Cremonese d’origine, altoatesino d’adozione, dopo le esperienze maturate tra i fornelli di alcuni mostri sacri dell’alta cucina (Enrico Crippa, Massimo Spigaroli, Massimo Bottura, Martin Berasategui, Alessandro Gilmozzi), affiancato dalla moglie Perla Edith Becerra Cardenas, messicana, conosciuta nei Paesi Baschi a San Sebastiàn, Alessandro Bellingeri ha coronato ai piedi delle Dolomiti il suo sogno: dapprima in Trentino (Val di Fiemme) e poi in Alto Adige, a San Michele Appiano, una delle mete preferite dai wine lover che frequentano la famosa Strada del Vino della Bassa Atesina.

Da Panchià (Val di Fiemme) ad Appiano sulla Strada del Vino

La splendida sala Mirror del Grandhotel Pupp di Karlovy Vary

Nome più simpatico non poteva trovare Alessandro Bellingeri per tenere a battesimo il suo locale del cuore: «Osteria Acquarol», termine dialettale trentino, ma anche cremonese, che indica un vinello allungato con l’acqua, il vino che i contadini in tempi passati si portavano in campagna. 

«Siamo rimasti a Panchià cinque anni – racconta Alessandro – e poi abbiamo pensato che avremmo voluto superare il limite di un’apertura stagionale stando fermi quattro mesi all’anno. Dopo alcune ricerche in regione siamo approdati a San Michele Appiano, località non lontana dalle montagne e vicina ad una città importante come Bolzano. E qui, nel centro storico, abbiamo scoperto un’antica osteria che abbiamo trasformato nel locale dei nostri sogni: sobrio, essenziale, minimalista: pochi tavoli, niente tovaglie, cucina a vista, luci soffuse. Un locale moderno che esprime al meglio la filosofia del giovane e talentuoso chef lombardo.

Karlovy Vary, l’antica città termale patrimonio dell’Unesco

 

l Grandhotel Pupp di Karlovy Vary. Accanto scorre il fiume Teplà

Il doppio appuntamento che ha visto Alessandro Bellingeri protagonista nella Repubblica Ceca rientra nella rassegna Pupp Michelin Night, organizzata dal Grandhotel Pupp di Karlovy Vary, l’antica Karlsbad, mitica località termale della Boemia. Una città storica, oggi patrimonio dell’Unesco, diventata famosa nell’Ottocento grazie alle sorgenti termali e per questo frequentata dall’alta società. Karlovy Vary è celebre anche per un Festival internazionale del cinema, per le vetrerie artistiche, per la lavorazione della porcellana e degli esclusivi bicchieri di cristallo di varie fogge. 

E qui apro una parentesi personle: nei miei frequenti viaggi in Boemia durante la “Primavera di Praga” andavo pazzo per le deliziose «Karlovarské oplatky», cialde ripiene di crema di nocciola e cacao. E, come digestivo, amavo sorseggiare un liquore altrettanto famoso: la Becherovka. 

Il Grandhotel Pupp, 5 stelle lusso lungo il fiume Teplà 

L’ingresso del Grandhotel Pupp 5 stelle lusso di Karlovy Vary

Ma torniamo a noi. Meglio, a questa straordinaria città boema: Karlovy Vary. Il Grandhotel Pupp è un resort 5 stelle lusso che si affaccia sul fiume Teplà, il cui termine in lingua ceca significa fiume “caldo” (ed in effetti le sue acque non gelano mai nonostante i rigori dell’inverno boemo).

Il Pupp è da sempre il punto di riferimento per una clientela elitaria della Mitteleuropa e dei Paesi dell’Est Europa, ma non solo, tanto da essere stato la location prediletta per diversi meeting internazionali e per film hollywoodiani di grande successo e risonanza mondiale come “007 Casinò Royale”, protagonista Daniel Craig.

Lo chef: “Voglio raccontare la grande cucina italiana all’estero”

Alessandro Bellingeri, in occasione delle due cene organizzate nei giorni scorsi nella Repubblica Ceca ha ribadito l’importanza dell’iniziativa. “Un progetto, seppur limitato a due serate, di ampio respiro – ha commentato – che porta con sé un’opportunità  fondamentale per il nostro Paese: il racconto della grande tradizione della Cucina italiana all’estero, l’occasione di conoscerla, di assaggiarla e di rimanerne stupiti, incoraggiando così i turisti stranieri a visitare il nostro Paese.”

Il risotto mantecato al primo sale di malga, pino mugo, fieno e fiori

Quel risotto mantecato al primo sale, pino mugo, fieno e fiori

Alessandro Bellingeri ha presentato agli ospiti internazionali del Grandhotel Pupp quattro piatti iconici dell’Osteria Acquarol. Quattro autentici quadri d’autore: il Cavolo nero con gremolata di bosco. Il Risotto mantecato al primo sale di malga, pino mugo, fieno e fiori. Il Lucioperca con patate, muschi, licheni, erica. E, dulcis in fundo, il Cannolo di mela cotogna con gelato al kefir, terriccio al frangipane e  gelatina al rum. 

Tutti piatti da standing ovation, realizzati a quattro mani da Alessandro Bellingeri insieme al resident chef del Grandhotel Pupp,  Ondrey Korab. Piatti accompagnati – noblesse oblige – dai vini altoatesini della Cantina Colterenzio.

L’Alto Adige a tavola è sempre più intrigante e stuzzicante

La scelta di un hotel di così grande risonanza internazionale ha permesso non solo ai gourmet e agli amanti locali dell'”haute cuisine”, ma anche ai turisti provenienti da tutto il mondo (austriaci, tedeschi, inglesi, americani e cileni) di assaggiare le proposte di Alessandro Bellingeri, simbolo stellato di un Alto Adige rivisitato, intrigante e stuzzicante… a tavola.

Per tanti – ha dichiarato Alessandro Bellingeri al rientro dalla trasferta in Boemia – è stata l’occasione di conoscere per la prima volta la gastronomia altoatesina, per altri di provarla una seconda volta, per altri, infine, di convincersi di quanto l’Alto Adige possa essere meta turistica enogastronomica di grande appeal. Questo vale per il mio territorio d’adozione, come per tutte le altre zone che da un’istituzione come il Pupp sono state messe sotto i riflettori.”

Chapeau! (GIUSEPPE CASAGRANDE)


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