La decisione sulla applicazione o meno del famigerato Nutriscore slitta a Giugno 2023
Grande soddisfazione in Italia è stata espressa da tutte le associazioni della filiera agroalimentare italiana per lo slittamento a Giugno 2023 della proposta di regolamento UE sulle etichette. La presentazione era prevista per la fine di questo anno e con il rinvio aumentano le possibilità e le speranze dell’Italia di vedere accolta la proposta alternativa del Nutrinform Battery.
Il famigerato Nutriscore è uno dei sistemi di etichettatura nutrizionale del pacco fronte/ retro possibili ma non è certamente il migliore possibile da adottare.
È stato oramai ampiamente dimostrato che il sistema a semaforo è fuorviante, di parte, incompleto, non scientifico e discriminatorio.
Il risultato è assolutamente deleterio per quanto concerne le scelte dei consumatori. Punisce con la sua assurda e non scientifica classificazione i prodotti alimentari naturali quali quelli presenti nella Dieta Mediterranea.
La Dieta Mediterranea è stata riconosciuta non a caso patrimonio mondiale dall’UNESCO. Eccellenze mondiali quali il Parmigiano Reggiano e l’Olio EVO Italiano sarebbero fortemente penalizzati da questo iniquo sistema di classificazione a tristi colori.
Tutti i prodotti DOP e IGP sarebbero ingiustamente declassati a favore di produzioni massicce, globalizzate e di scarso valore qualitativo.
Gli eccellenti vini italiani subirebbero una marchiatura che li paragona a bevande pericolose per la salute.
Tutte le organizzazioni della filiera agroalimentare italiana e le istituzioni propongono da molti mesi il sistema Nutrinform Battery.
Fornisce giuste informazioni scientifiche relative ad ogni sostanza presente nella confezione dell’alimento.
Nell’aspra battaglia condotta dall’Italia contro il bieco Nutriscore l’Italia ha come solidi alleati la Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Lettonia, Portogallo, Romania e Ungheria.
I nemici principali sono Francia e Spagna, da sempre feroci competitori spesso scorretti nel mercato e sicuranente invidiosi, forse rabbiosi, nei confronti del nostro unico patrimonio agroalimentare.
Umberto Faedi
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