I consumatori tagliano le spese nella GDO a causa della inflazione e degli aumenti: calano gli acquisti di vini
L’inflazione galoppante unita alle grandi preoccupazioni per le bollette, gli aumenti dei prezzi e la paura della guerra hanno indotto le famiglie a ridurre gli acquisti nella GDO.
I primi segnali di un rallentamento delle spese si erano manifestati verso la fine del 2021 e gli inizi di quest’anno.
Le catene della grande distribuzione erano già preparate al calo dei consumi dopo che nei due anni della tragica pandemia le vendite erano sensibilmente aumentate.
I clienti del canale GDO e retail o vendite al dettaglio hanno tagliato gli acquisti dei vini provocando un effetto definito trading down ossia l’offerta di prodotti di minore qualità e contenuti.
In questa situazione gioca un ruolo fondamentale l’inflazione e a subire l’effetto pesante della crisi economica è il settore dei vini.
Le famiglie e i consumatori non sono più disponibili a spendere più di tanto per tali prodotti.
La crisi ha colpito anche il commercio elettronico che aveva avuto un enorme incremento nel periodo pandemico.
Nei primi nove mesi del 2022 si è evidenziato che non era possibile ripetere gli ottimi risultati di vendite del 2020 e 2021 e il boom di tre miliardi di euro nei dodici mesi del 2021.
Le catene della GDO e il retail o commercio al dettaglio secondo i dati UIV e Ismea hanno perso fino a questo Ottobre vendite equivalenti a 55 milioni di bottiglie. Rispetto ai primi nove mesi del 2021 il calo di acquisti di bottiglie è del 7 % e l’intera filiera ne subisce l’effetto.
Il volume delle spese nella GDO è diminuito del 3,5 % nonostante i prezzi medi dei prodotti siano palesemente aumentati.
La spinta dell’inflazione, il costo della energia e dei materiali per le aziende ha determinato il rincaro dei prezzi di vendita.
Basta recarsi in un supermercato e ci si rende conto che i prezzi di tutti i prodotti presenti negli scaffali sono aumentati. Tutti i vini hanno subito decrementi di vendite.
Gli spumanti con un meno 2,2 % sono i meno colpiti grazie alla crescita in doppia cifra del segmento delle bottiglie a basso costo.
Per quanto concerne i vini fermi si rileva quasi il 10 % in meno di vendite per i rossi, mentre i bianchi segnano un calo del 6 % e quasi il 4 % per i vini rosati.
I vini DOP sono purtroppo i più penalizzati dalla diminuzione degli acquisti con quasi il 9 % in meno mentre i vini IGT evidenziano un meno 8,1 %.
Infine i vini comuni fanno registrare un saldo negativo equivalente al 6 %.
Umberto Faedi
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