Pecore, pecoroni, gregge, branco, mandria, sono le rappresentazioni più frequenti con cui si dipingono le persone facilmente influenzabili, che non discutono e non pongono domande.
Pecorone è anche sinonimo di credulone, sciocco, simbolo di ottuso servilismo o di viltà, in sintesi rappresentazione di chi piega la testa, subisce e obbedisce senza reagire ad un’indicazione che viene data, un obbligo, un’imposizione, o persino una sopraffazione.
Tempo fa, studiosi del CNR hanno condotto esperimenti con un gruppo di persone per verificare se si possono applicare i modelli matematici per il controllo delle folle, ovvero se l’«effetto gregge» esiste anche tra gli umani. Ebbene sì, siamo tutti pecoroni.
Hanno dedotto che le persone non sembrano a loro agio con istruzioni calate “dall’alto”, ma diventano docili quando viene fatto loro credere di scegliere autonomamente.
Come si convincono le pecore
Le pecore nel gregge non hanno una volontà propria, sono docili, mansuete e molto obbedienti.
Hanno un istinto gregario molto forte, da sole non saprebbero neppure come comportarsi.
Per questo le greggi hanno sempre un capo «guidaiolo», e tutte le pecore lo seguono ovunque.
Il loro capo di solito è un montone, ma anche un cane addestrato all’uopo è preposto ad avere ragione sul gregge, con un paio di morsi sui fianchi si fa obbedire dalle pecore distratte o dissenzienti agli ordini.
Il gregge come unità coesa impara presto a muoversi dove il padrone vuole.
Essere pecora significa far parte di una massa amorfa, come le comitive di turisti che seguono la guida senza porsi interrogativi su dove vengono condotte, vagano di qua e di là per le città, sopportando ogni afflizione, caldo, mal di piedi, stanchezza, noia …
Pecore da far pascolare a piacimento
Pecore da far pascolare dove vuole il padrone.
Così è sembrata la massa amorfa a chi imponeva strapoteri uno dietro l’altro, alle vessazioni di un QR che ha causato migliaia di perdite di posti di lavoro e impieghi.
E il padrone se la godeva, perché alla fine la gente per bene non ha più alzato la testa, stanca di subire manganellate nelle piazze e annaffiamenti dagli idranti.
Più padroni a turno hanno tontonato la testa della popolazione che in nome del bene collettivo si doveva sacrificare la libertà personale.
Quasi tutti i cittadini hanno creduto e così una massa dei pecoroni bendati ha seguito pecorinamente le istruzioni.
Anche la Chiesa si è appecorata
Ai sacerdoti non è stato permesso entrare nelle strutture sanitarie per dare l’ultimo conforto ai morenti, neanche se bendati o con il passaporto verde.
Banditi i funerali, battesimi, cresime, sposalizi, ridotte le funzioni religiose, sparite le confessioni e pure l’acqua santa.
I superiori hanno persino consigliato ai preti anche guanti e pinzette per somministrare la Sacra Particola.
Ne abbiamo viste di tutti i colori tra imbecillità e contraddizioni.
Manipolare la gente è arte
Manipolare la gente è un’arte, non una scienza, ha detto qualcuno.
Nel senso che non si basa su basi scientifiche, come abbiamo sperimentato a nostre spese, nonostante il blaterare delle viro-star, i quali in tre anni hanno fatto del loro meglio per manipolare le menti e le notizie, contraddicendosi ogni tre mesi.
Ora alcuni di questi si candidano alle elezioni, proprio nelle liste di alcuni dei capi mandria.
E la tiritera ricomincerà per non perdere l’abitudine al dominio sulle masse, ma sicuramente non in campagna elettorale, altrimenti non verrebbero votati.
Ma, le promesse nelle campagne elettorali sono sempre specchietti per le allodole, sono l’erbe verde del pascolo che attira le pecore, perché le pecore hanno bisogno di farsi guidare.
I pecoroni, i creduloni, troveranno di che farsi nutrire, qualunque sarà il pascolo, perché alla fine, pecora si nasce pecora si muore.
Per definizione la massa è ondivaga e il gregge segue il caprone di turno.
Fortunatamente non siamo tutti così, ma avremo la forza di distinguerci?
Maura Sacher
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