Curiosità

Ecco i  50 migliori ristoranti del mondo

Ecco i  50 migliori ristoranti del mondo

Ecco i  50 migliori ristoranti del mondo

Al 1° posto la Danimarca con il “Geranium” di Copenaghen. Male la Francia. Bene l’Italia con l’Alto Adige (St. Hubertus) che entra per la prima volta nella top 50.  

Lo chef tristellato del ristorante Geranium (Copenaghen) festeggia la vittori

E’ danese il miglior ristorante del mondo: il “Geranium” di Copenaghen (chef il tristellato Rasmus Kofoed) che dopo aver sfiorato la vittoria l’anno scorso piazzandosi secondo alle spalle di un altro mitico ristorante danese,

il “Noma”, quest’anno ha conquistato il gradino più alto del podio della “The World’s 50 Best Restaurants” 2022,

la super classifica stilata dal mensile britannico “Restaurant” e basata su un sondaggio che coinvolge chef, ristoratori, cultori e critici enogastronomici internazionali. 

 

L’evento, giunto alla ventesima edizione, è sponsorizzato da San Pellegrino & Acqua Panna. L’annuncio è stato dato ieri sera a Londra dalla star di Hollywood Stanley Tucci, attore e regista statunitense di origini italiane ormai “rapito” dal mondo della gastronomia raccontata dalla CNN nella serie “Searching for Italy”. 

La Danimarca si conferma così la nazione guida della ristorazione mondiale soprattutto dopo i ripetuti exploit del ristorante “Noma” di Copenaghen

dello chef di origini albanesi René Redzepi che ha vinto ben cinque edizioni del concorso (tre addirittura consecutive nel 2010, 2011, 2012) e imponendosi poi nel 2014 e nel 2021. Dopo queste affermazioni Redzepi entra così nel ristretto club dei “Best of The Best”,

il tempio della gastronomia mondiale.

Fanno parte dell’Olimpo internazionale anche l’Osteria Francescana (Modena) di Massimo Bottura e altri mostri sacri dell’”haute cuisine” mondiale:

The Fat Duck (Inghilterra), El Bulli (Spagna), El Celler de Can Roca (Spagna), The French Laundry (California) e l’Eleven Madison Park (New York). 

Sul podio della superclassifica 2022 al secondo posto troviamo il ristorante “Central” di Lima dello chef Virgilio Martinez a conferma del boom della cucina peruviana e al terzo il “Disfrutar” di Barcellona, con un magnifico trio ai fornelli: Oriol Castro, Mateu Casañas, Eduard Xatruch.

Due italiani nella top ten: il Lido 84 di Gardone Riviera e Le Calandre (Padova)

Male, anzi malissimo, la Francia. Altro che tempio della ristorazione mondiale! Per scovare un ristorante

Norbert Niederkofler, chef del ristorante tristellato St. Hubertus in Alta Badia

francese bisogna scendere infatti al 22° posto dove troviamo il parigino “Septime”.

 

Bene, invece, anzi molto bene l’Italia che cresce non solo nei numeri, ma soprattutto nelle posizioni di vertice con sei ristoranti classificati nei primi 30 e ben due addirittura nella “top ten”.

Sono il ristorante gardesano “Lido 84” di Gardone Riviera, dello chef Riccardo Camanini, stella Michelin, classificatosi all’ottavo posto e il ristorante “Le Calandre” di Rubano (Padova) dei fratelli Raffaele e Massimiliano Alajmo, tre stelle Michelin, classificatosi al decimo posto.

Al dodicesimo posto troviamo poi il ristorante “Uliassi” di Senigallia, chef Mauro Uliassi, al quindicesimo posto il tristellato ristorante “Reale” di Castel Di Sangro di Niko Romito, nel cuore d’Abruzzo, e al diciannovesimo posto il ristorante “Piazza Duomo” di Alba,

 

tempio della cucina delle Langhe, tre stelle Michelin, condotto in cucina dallo chef Enrico Crippa, in partnership con la famiglia Ceretto, griffe del Barolo. 

Exploit del ristorante tris stellato St. Hubertus di San Casssiano in Badia

Per la prima volta nella classifica dei migliori 50 ristoranti del mondo figura un altoatesino: è il “St. Hubertus” di San Cassiano in Val Badia, chef il tristellato Norbert Niederkofler, che si è classificato al ventinovesimo posto. Un exploit salutato in Val Badia con fuochi d’artificio.

Lo chef del St. Hubertus Norbert Niederkofler (tre stelle Michelin)

 Tra i premi speciali, il “Sustainable Restaurant Award” è stato assegnato al ristorante “Aponiente” di Cadice (Spagna) dello chef Angel Leon.

 

Premiato come ristorante di domani “AM” di Marsiglia, chef Alexandre Mazzia, mentre il “Pastry Chef Award” è stato assegnato a René Frank.

 

L’“Art of Hospitality Award” è andato all’“Atomix” di New York, il “Best Female Chef Award” alla chef colombiana Leonor Espinosa ed il “Best Sommelier Award” al mitico Josep Roca, patron de “El Celler de Can Roca”, Girona (spagna).

 

La scalata più grande, premiata con l’“Highest Climber Award”, è quella del “Nobelhart & Schmutzig” di Berlino, mentre il riconoscimento “Highest New Entry” è stato assegnato a Mauro Uliassi, con il suo ristorante di Senigallia.

Ed ancora: l’“Icon Award” è andato a Wawira Njiru, che, con “Feeding the Future” e i progetti “Food 4 Education” e “Tap 2 Eat”

ha portato l’educazione alimentare tra i giovani del Kenya, preparando centinaia di migliaia di pasti. Lo “Chef’s Choice Award”, unico premio assegnato dagli chef, è andato al “Quintonil” di Città del Messico.

 

Per la prima volta, sono stati presentati i “Champion of Change”, assegnati a tre progetti solidali legati alla cucina: Dieuveil Malonga con “Chefs in Africa”,

 

Koh Seng Choon con “Dignity Kitchen”, una catena di ristoranti in cui lavorano i ragazzi con disabilità a Singapore e Hong Kong, e Olia Hercules e Alissa Timoshkina per #cookforukraine,

 

il movimento che ha raccolto fondi per i rifugiati dalle guerra in Ucraina.

Ecco la superclassifica di The World’s 50 Best Restaurants

1. Geranium – Copenaghen (Danimarca) Best Restaurant in Europe

2. Central – Lima (Perù) Best Restaurant in South America

3. Disfrutar – Barcellona (Spagna)

4. Diverxo – Madrid (Spagna)

5. Pujol – Città del Messico (Messico) Best Restaurant in North America

6. Asador Etxebarri – Atxondo (Spagna)

7. A Casa do Porco – San Paolo (Brasile)

8. Lido 84 – Gardone Riviera (Italia)

9. Quintonil – Città del Messico (Messico)

10. Le Calandre – Rubano (Italia)

11. Maido – Lima (Perù)

12. Uliassi – Senigallia (Italia)

13. Steirereck – Vienna (Austria)

14. Don Julio – Buenos Aires (Argentina)

15. Reale – Castel di Sangro (Italia)

16. Elkano – Getaria (Spagna)

17. Nobelhart & Schmutzig – Berlino (Germania)

18. Alchemist – Copenaghen (Danimarca)

19. Piazza Duomo – Alba (Italia)

20. Den – Tokyo (Giappone) Best Restaurant in Asia

21. Mugaritz – San Sebastian (Spagna)

22. Septime – Parigi (Francia)

23. The Jane – Antwerp (Belgio)

24. The Chairman – Hong Kong

25. Frantzén – Stoccolma (Svezia)

26. Restaurant Tim Raue – Berlino (Germania)

27. Hof Van Cleve – Kruishoutem (Belgio)

28. Le Clarence – Parigi (Francia)

29. St. Hubertus – San Cassiano (Italia)

30. Florilège – Tokyo (Giappone)

31. Arpège – Parigi (Francia)

32. Mayta – Lima (Perù)

33. Atomix – New York (Usa)

34. Hiša Franko – Kobarid (Slovenia)

35. The Clove Club – Londra (Uk)

36. Odette – Singapore

37. Fyn – Città del Capo (Sudafrica) Best Restaurant in Africa

38. Jordnær – Copenaghen (Danimarca)

39. Sorn – Bangkok (Thailandia)

40. Schloss Schauenstein – Fürstenau (Svizzera)

41. La Cime – Osaka (Giappone)

42. Quique Dacosta – Denia (Spagna)

43. Boragò – Santiago (Cile)

44. Le Bernardin – New York (Usa)

45. Narisawa – Tokyo (Giappone)

46. Belcanto – Lisbona (Portogallo)

47. Oteque – Rio de Janeiro (Brasile)

48. Leo – Bogotà (Colombia)

49. Ikoyi – Londra (Uk)

50. SingleThread – Healdsburg (Usa)


Grazie per aver letto questo articolo...

Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi.
Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio