Ironia e “spirito”, inteso nella sua doppia accezione, percorrono tutte le pagine di questo libro di Alice Lupi, con considerazione serie e semiserie rivolte a chi conosce bene il vino ma anche a chi non lo conosce.
Giornalista, sommelier e donna del vino, l’autrice propone un percorso originale e insolito nell’universo enoico. Lo fa attraverso un linguaggio inedito come la filastrocca, con la vivacità del ritmo e con le parole, puntando al legame inscindibile tra la degustazione edonistica del vino e il gioco. Del resto, come precisa citando il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein, non c’è al mondo un unico linguaggio di tipo ideale e formalizzato.
Inoltre, per dirla alla Gianni Rodari, “Ogni cosa si può filastroccare, basta sapersi ingegnare”. E poi, diciamolo, con tanti soloni che oggi pontificano sul vino, leggere in rima non solo diverte ma apre all’approfondimento.
Allora, ecco come nasce il vino: “L’uva per diventare vino deve compiere il suo cammino/E’ un percorso divertente/ se si predispone la mente/Ma cos’è la vinificazione/ se non una trasformazione/ dell’uva in vino dentro un tino./Dopo la pigiatura/lo zucchero dell’uva/alcol diviene e la fermentazione avviene/Il vino fermentato è così assaggiato/L’enologo è sempre di vedetta e ai cantinieri detta/Svinatura, travasi e chiarificazione/per procedere alla sua stabilizzazione./Quando arriva l’imbottigliamento/è finito il procedimento/Col tappo e l’etichetta la bottiglia si infiocchetta”.
Ma le filastrocche si alternano a pagine tecniche ed esaurienti sul complesso mondo del vino. “Si resta piacevolmente sorpresi – scrive nella prefazione la giornalista Enza Bettelli – per lo stile rigoroso dei contenuti ma originale nell’elaborazione e presentato in modo agile e vivace.
Ma perché questo titolo, “Il vino è spiritoso”?. Spiega Alice Lupi: “Da un lato il significato rimanda alla sua alcolicità, dall’altro indica che esso è ricco di umorismo, di brio, di vivacità: tutte caratteristiche che si ritrovano nel gioco”. Ogni gruppo di versi ritmici è accompagnato da un prologo che approfondisce i temi trattati, come Nel vino, Giocare con il vino, Dualità in gioco, Cibus et vinum.
Tra i temi centrali, il momento della degustazione che insegna come si debba assaporare e non ingurgitare, invitando alla parchezza e alla sobrietà. Ancora una filastrocca: “Serve tecnica e memoria/altrimenti si fa baldoria/per riuscire ad allacciare/ gli elementi da accordare/Il naso deve indagare/quali odori registrare./L’area gustativa è contemplativa”.
Alice Lupi, sociologa e studiosa del linguaggio, sa raccontare giocosamente di vitigni e di vini (Lugana, Frascati, Pigato e Prosecco), che riporta al loro posto nella tavola conviviale. Dà la ricetta degli spaghetti (“La pasta al vino è pronta/prima gusta e poi racconta”) o dei Saltimbocca alla romana (“lasciateli dorare per poi incorporare/del vino bianco a gesto franco”. Non manca il commiato dell’autrice, un po’ come facevano i cantastorie sulle piazze: “Lor Signori, siam giunti al finale/di questo viaggio speciale/alla ricerca dell’allegria, cultura e compagnia/Ho tentato una missione/ senza essere un pavone./Se la passione non vi ho stimolato/spero un sorriso avervi strappato”.
Appena uscito questo libro ha conseguito per l’Italia il Premio Gourmand Drinks Awards 2014 per la categoria Best Drinks Writing Book.
Mariella Morosi
IL VINO E’ SPIRITOSO
di Alice Lupi
pag 118
12,80 euro
Book Sprint Edizioni
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