La prima edizione del “Festival del Cambiamento”, appuntamento organizzato dalla Camera di commercio Venezia Giulia in collaborazione con The European House Ambrosetti, ha affrontato i grandi temi del momento, per proporre nuovi modelli di sviluppo in chiave sostenibile.
Il Festival si è svolto in due giornate consecutive, il 26 e il 27 maggio 2022, rispettivamente a Gorizia e a Trieste, con la partecipazione di un nutrito numero di rappresentanti di istituzioni ed esperti nazionali e internazionali, che si sono avvicendati nello svolgimento di due “panel” di discussione per ciascuna giornata, in diretta web sul sito www.festivaldelcambiamento.com.
Le riflessioni che sono state offerte hanno spaziato dall’analisi del presente alla visione di un futuro prossimo, attraverso le considerazioni riguardo all’aumento della popolazione, le necessità di nuovi servizi e di nuove tecnologie.
È emersa l’evidenza di quanto sia necessario il cambiamento non soltanto dei tradizionali modelli di sviluppo economico-sociale ma soprattutto di mentalità sia dei cittadini sia degli amministratori.
Il cambiamento interpretato a Gorizia
A Gorizia sono stati affrontati i temi sull’invecchiamento della popolazione, sull’intelligenza artificiale e altri aspetti complessi anche legati alla politica generale relativa all’ecologia, alla sostenibilità e alle risorse impiegate.Linee di particolare interesse per una riflessione programmatica sono scaturite dalle relazioni su “Le città e la società del futuro”, incontro del 26 maggio, ospitato a Gorizia e dedicato ai programmi di sviluppo urbanistico e alle politiche relative alle principali aree d’intervento, come viabilità, trasporto pubblico, edilizia residenziale, spazi commerciali e per uffici, aree per il tempo libero, e quant’altro, per cercare di andare incontro al nuovo modo di vivere, lavorare o studiare.
La sessione è stata aperta da Carlos Moreno, “Smart City” Special Envoy del Sindaco di Parigi e Associate Professor della Business School della Sorbona di Parigi, che ha illustrato l’esperienza della “città in 15 minuti”.
Questa realtà si basa su quattro principi costituenti: l’ecologia per una città verde e sostenibile, la prossimità dei servizi, la solidarietà creando legami tra le persone e la partecipazione dei cittadini nella trasformazione del loro quartiere.
Secondo Moreno, la città dei 15 minuti prevede tre concetti: il ritmo della città deve seguire quello degli essere umani e non quello delle auto, ogni metro quadrato deve servire a più scopi e i quartieri devono essere progettati per consentirci di vivere, lavorare e prosperare senza doversi spostare.
Il cambiamento interpretato a Trieste
I temi principali discussi a Trieste, il 27 maggio, si sono focalizzati sulla sostenibilità e il turismo, in tutte le sfaccettature, incluso il cambiamento climatico e l’innovazione tecnologica. Nella sessione dal titolo “Sostenibilità e Turismo”, sono state evidenziate le nuove tendenze che potranno rivoluzionare i sistemi produttivi e la società del mondo di domani, dopo due anni di blocco a causa della pandemia in cui il turismo ha sofferto non poco.
È stato commentato che la sfida italiana delle imprese che vivono di turismo è quella di sfruttare al massimo la digitalizzazione perché comporta investimenti estremamente importanti.
Per contro è stato evidenziato che la tipologia più diffusa delle strutture alberghiere italiane è a gestione individuale, di piccole dimensioni e non in grado di affrontare un investimento così rilevante.
L’architetto paesaggista Andreas Kipar, docente di Public Space Design al Politecnico di Milano, ha ricordato come le nostre radici sono nella natura. «Riconnettere le persone con la natura è sempre di più la base stessa di uno sviluppo sostenibile che coinvolge i centri urbani e i territori di riferimento ed è anche il desiderio del 96% dei cittadini europei».
Il presidente della Camera di Commercio Venezia Giulia, Antonio Paoletti, nelle conclusioni all’evento, ha commentato che «Il quadro che ne viene fuori è un quadro di speranza, di attenzione e di indicazione a lavorare in una certa maniera senza pensare che si possa farlo domani ma bisogna farlo ieri. L’indicazione è questa: lavoriamo assieme, perché istituzioni ed economia devono andare a braccetto».
Le registrazioni dell’intero evento si possono visionare nel sito Ambrosetti.
Maura Sacher
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