Come cambiano i consumi di vino
La pandemia ha modificato i consumi dei vini in Italia.
Nel 2021 le donne hanno superato numericamente gli uomini arrivando alla quota del 55 % di consumi regolari. Nel 2020 questa percentuale era attestata al 49 %.
La categoria femminile piu’ attiva e coinvolta è quella delle Millennials ossia ragazze e donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni.
Spendono più dei maschi, hanno gusti differenti e decidono in autonomia quali vini comperare.
Si è fermata la tendenza a consumare meno vino, che dal 1993 in poi aveva assunto una preoccupante deriva.
La percentuale di giovani che bevono vino è salita mentre è diminuita la porzione di coloro che ne bevono più di mezzo litro al giorno.
La Generazione Z comprende tutti i giovani nati dal 2000 e che hanno fino a 18 anni.
Negli ultimi tre anni hanno aumentato gli acquisti di vini tramite il commercio elettronico.
Si sono moltiplicate le frequenze di occasioni di consumo e il 70 % arriva a conoscere le cantine tramite internet.
Prediligono visitare i luoghi, conoscere la storia aziendale e concludere con la degustazione. I giovani di età compresa fra 18 e 35 anni preferiscono bere un po’ di meno ma meglio.
Sono soprattutto i trentenni che scelgono di acquistare e bere bottiglie di buon livello.
E queste generazioni prediligono soprattutto i vini italiani DOP e IGP con buona affezione per le bollicine.
I Millennials o Generazione Y sono appunto i giovani di età compresa tra 18 e 35 anni. Secondo molti studi di settore entro il 2025 saranno il 50 % di coloro che acquistano i vini.
I Baby Boomers hanno una età compresa tra 55 e 75 anni e rappresentano una fascia di consumatori tradizionalisti e affezionati da anni ad alcuni marchi e tipologie.
Grande attenzione e preferenza viene posta dai giovani consumatori alla tracciabilita’ dei vini e alle produzioni biologiche e sostenibili.
Questo grazie alla sensibilizzazione sui temi ambientali che negli ultimi dieci anni è stata giustamente portata alla attenzione mondiale.
I ragazzi e le ragazze sono più avvezzi a comunicare e a usare la rete. E non a caso nel triste lungo periodo della pandemia e del blocco il commercio elettronico ha avuto un enorme implemento.
Grandi piattaforme e servizi locali hanno consegnato bottiglie a domicilio nel caso che le cantine non espletassero questo servizio.
Gli acquisti in enoteche e GDO sono aumentati e io stesso quando andavo a fare spese ho visto molti giovani acquistare vini nei supermercati.
Nei primi mesi di quest’anno a causa di situazioni concomitanti gli acquisti in GDO hanno subito un rallentamento.
Una buona notizia è che sono in diminuzione i giovani che adoperano il vino per stordirsi.
Non sono purtroppo disponibili dati precisi su quanti di loro abusano di birre, superalcolici e bevande pseudo energetiche in lattina.
Umberto Faedi
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