Per salvare l’agricoltura in agonia bisogna investire in Agroecologia.
«Tutti i fondi europei devono essere investiti in Agroecologia», è l’appello che il prof. Giuseppe Altieri, Dottore di Ricerca in Agroecologia e Biodiversità per lo Sviluppo rurale e la Salute ambientale all’Università di Firenze, lancia all’attenzione di CIA, Coldiretti e Confagricoltura, e di tutti i sindacati agricoli.
Secondo l’agroecologo, il nuovo Piano Agricolo Nazionale (PAN) è l’ultima speranza per salvare l’Agricoltura Italiana e la Salute Ambientale dall’agonia agricola.
Altieri, Premio Internazionale Padre Pio alla Carriera 2016, responsabile scientifico APS Cibus in Primis (www.agernova.it), ritiene che da 30 anni si stanno buttando «miliardi di euro di fondi europei agro-ambientali (conquistati con un referendum nazionale contro i pesticidi negli alimenti) che potevano salvarci attraverso l’immediata riconversione al biologico, all’agroecologia e al vero benessere animale degli allevamenti biologici, o quanto meno nutriti in modo biologico e senza ogm».
E intanto la CIA si lamenta della crisi agricola, crisi che attribuisce ai costi dei fertilizzanti chimici, pesticidi e mangimi, mentre il vero problema – secondo l’agroecologo Altieri – è che in realtà, sono stati regalati miliardi soprattutto a chi compra pesticidi, glifosate e ogm.
E addirittura per sostenere il reddito di chi inquina.
Per poi investire altrettanto per disinquinare.
E ciò attraverso fondi agro-ambientali destinati alla “falsa” agricoltura integrata ed al “falso” benessere animale.
Investire in Agroecologia
Giuseppe Altieri afferma che l’Italia ha bisogno solo di Agroecologia Sinergico-Rigenerativa e potrebbe rinascere in poco tempo grazie alle immense risorse naturali e di biodiversità conservate nei milioni di ettari oggi purtroppo abbandonati e dal 20% di agricoltura biologica.
Con 10 miliardi all’anno si riconverte tutta l’Italia al biologico e si risparmierebbero 50 miliardi annuali di spese sanitarie pubbliche e private per malattie croniche e degenerative con-causate in modo aggravante da pesticidi, glifosate e fungicidi, diserbanti e ogm, ormoni e altre schifezze chimiche che vengono spruzzate sui nostri alimenti.
Nel 2015 l’Unione Europea ha investito 500 miliardi di euro (solo 70 destinati all’Italia) per sostenere la riconversione Ecologica dell’Agricoltura, nei futuri 6 anni, primo pilastro della Politica Agricola Europea (PAC).
In merito – denuncia Altieri – sono «fondi che oltretutto son finiti illegittimamente per l’esatto contrario cui erano destinati», ovverossia, per esempio, la falsificazione delle misure agroclimatico-ambientali o all’agricoltura integrata “volontaria”, quando è obbligatoria dal 2014 su tutto il territorio europeo.
Sostiene, inoltre, che i raccolti biologici dovrebbero essere assicurati con le polizze agevolate.
E che gli agricoltori biologici hanno diritto alla copertura dei mancati ricavi, maggiori costi, più il 20% per le spese di transazione e il 30% per le azioni collettive, attraverso i Pagamenti Agroambientali, ovvero il Biologico “deve convenire per legge” visti gli enormi benefici indiretti.
Investire in Agroecologia
Investire in Agroecologia significa anche dotarsi del necessario programma di assistenza tecnica e di una precisa formazione sul territorio.
Gli agricoltori biologici hanno diritto a sovvenzioni annue per la consulenza agro ecologica e per spese di Certificazione Biologica.
Ed a una rete distributiva etica che parta dal giusto prezzo agli agricoltori.
Questo accorato appello di Giuseppe Altieri che si conclude con il richiamo alle recenti modifiche degli artt. 9 e 41 della Costituzione.
All’art. 9, tra i principi fondamentali della Repubblica, è stato aggiunto un terzo comma: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi anche nell’interesse delle future generazioni”.
All’art. 41, nella parte dedicata ai “diritti e doveri dei cittadini” del titolo III, sono stati aggiunti riferimenti espliciti all’Ambiente.
Pertanto, ora è la Costituzione che lo impone: salvare la biodiversità e gli ecosistemi, con tutele adeguate, è nell’interesse della salute delle future generazioni.
E ci si deve rendere conto al più presto!
Maura Sacher
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