Intrigante quel “Maserà” (orange wine) di Madonna delle Vittorie
Benvenuti a Madonna delle Vittorie.
Benvenuti nel regno della famiglia Marzadro, storica dinastia di distillatori trentini che, dopo averne acquisito la proprietà dai Mandelli, in pochi anni ha ridato slancio alla cantina, al frantoio, all’agritur e al ristorante.
Benvevuti in Trentino e precisamente al Linfano di Arco, località a due passi dalla sponda Nord del Lago di Garda, Il Gardaese dei bavaresi.
Proprio là dove il fiume Sarca (meglio “la Sarca” rigorosamrente pronunciato al femminile) si getta, a volte placido, a volte minaccioso, nelle acque del Benàco.
Un angolo di paradiso particolarmente vocato per la coltivazione della vite, non soltanto per la varietà dei suoli e la mitezza del clima, ma anche per il benefico influsso di alcune correnti d’aria locali.
La famosa “Ora” del Garda e il “Pelér” che soffiano ad intervalli regolari durante il giorno e la notte,
garantendo la salubrità dei vigneti.
L’escursione termica diurna consente inoltre alle uve, esenti da muffe e malattite fungine, di sviluppare al meglio il proprio corredo aromatico.
Intrigante quel “Maserà” (orange wine) di Madonna delle Vittorie
Nei 30 ettari coltivati a guyot l’azienda produce i suoi gioielli: vini bianchi freschi e fruttati, rossi armoniosi e profumati e una selezione di spumanti d’eccellenza.
Il rinomato Trentodoc Brut millesimato (100% Chardonnay, 36 mesi sui lieviti), uno Charmat lungo e il Moscato giallo metodo Martinotti.
Tra i bianchi spiccano il Gewurztraminer Capolago, la Nosiola e il Pinot Bianco.
Tra i rossi il Rebo, il Teroldego, il Lagrein Dunkel, il Lagrein Kretzer e il Summo Laco (blend di Lagrein, Teroldego e Merlot).
L’ultimo gioiello creato dall’enologo Luciano Tranquillini è il “Maserà” Igt Vigneti delle Dolomiti.
Chardonnay macerato in anfora, un orange wine che ricalca la tecnica ancestrale dei vini georgiani, tecnica che conferisce ai vini maggiore struttura e un più rampio bouquet di profumi.
Una moda recente che ha trovato proseliti nei due versanti del Collio (goriziano e sloveno) oltrechè in Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti.
Pioniere in Italia il mitico Josko Gravner (Oslavia) con la sua Ribolla Gialla.
Ed ancora al di qua e al di là del confine: Radikon, Podversic, Simcic, Zidarich, Burja, Batic, Erzetic, Stekar, Clai.
Per la scelta di quest’ultima “chicca” Tranquillini ha puntato sulle anfore collaudate dell’azienda trentina Tava di Mori.
Intrigante quel “Maserà” (orange wine) di Madonna delle Vittorie
Il suo “Maserà” 2020 da poco in commercio (13,5 gradi) nasce da uve Chardonnay raccolte in leggera sur-maturazione.
La fermentazione alcolica e la successiva malolattica avvengono senza aggiunta di solfiti.
La macerazione prosegue poi fino alla fine di dicembre quando il vino viene separato dalle bucce.
Segue un periodo di affinamento in anfora sulle fecce nobili per sei mesi e un ulteriore affinamento in bottiglia per altri sei mesi.
Colore giallo aranciato carico, al naso offre un bouquet di frutta secca, anche esotica, anche se prevale la pesca gialla.
In bocca è piacevolmente morbido, equilibrato con un finale lunghissimo, sapido e intrigante. In alto i calici. Prosit.
(GIUSEPPE CASAGRANDE)
Nella foto: Giuseppe Casagrande consegna la clessidra d’oro ad Anna Marzadro e all’enologo Luciano Tranquillini.
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