Pareva tutto a posto, per salvare il Natale, fino a tutto dicembre, no almeno fino a gennaio. No, anzi fino a marzo dell’anno che verrà.
Le categorie rappresentative dei ristoratori, alberghieri, di settori commerciali e dei servizi, si sono schierate sul principio della sacrosanta protezione della salute personale e in prospettiva di quella collettiva per il bene della Nazione tutta e delle attività economiche.
Gli operatori l’hanno accettato, e i dipendenti si sono assoggettati.
Senza il super GP, che non è il Gran Premio di Formula 1, non si accettano clienti, stop.
Ovviamente senza salute non si può lavorare e senza entrate non si può mantenere la famiglia.
Anche considerando che i ristori statali sono stati carenti, esigui e non tempestivi.
I precedenti lock down da Covid sono stati un vero dramma.
E poi bisogna avere fiducia nella Scienza, e ancor più nei nostri governanti, che devono sapere il fatto loro, altrimenti che ci stanno là a fare.
Bene, ora con questo Super Pass tutti possono lavorare, riprendere le attività e portare a casa i soldi per mantenere i figli e per dare uno stipendio ai dipendenti.
Adesso è tutto a posto
Che se poi, una volta punturati tutti, qualcuno del gruppo si ammala è colpa di qualche cliente sconsiderato che non l’ha fatto.
Tutto logico, per chi ne è convinto fino al midollo, per chi ancora ce l’ha il midollo.
I gestori/imprenditori potranno godere i clienti per tutte le Festività.
Davvero è tutto a posto?
Perché allora fioccano le disdette delle prenotazioni, soprattutto nelle località turistiche? Almeno da quanto riportano le cronache.
Pochi gli Italiani entusiasti, scoraggiati gli stranieri.
Certo, meglio poca gente che nessuno.
La maggior parte di Fiere e Mercatini Natalizi è già stata annullata, con dispendio delle spese già accollate, e quelli che ce l’hanno fatta sono concentrati in pochi stand.
Niente giostre per i bambini.
Chi allora girerà per i baracchini?
Mentre è sempre ingarbugliata la faccenda dei controlli.
Quante persone per tavolo? Quanti tavoli? Avventori in piedi, avventori seduti.
Che confusione, che caos.
Tutto a posto, ma niente in ordine.
Ricordiamoci che non ci sono limiti per chi accetta di essere limitato.
La paura fa inginocchiare, prostra anche gli intrepidi.
Maura Sacher
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