La situazione della raccolta delle uve in Europa vede un calo generale di rese che si differenzia a seconda delle nazioni.
L’Italia mantiene il primo posto come paese produttore in Europa nonostante un calo medio del 10 % rispetto al 2020.
Non va meglio ai suoi due principali competitori ovverosia Francia e Spagna.
Ambedue hanno dovuto fare i conti con gli stessi problemi climatici dalle gelate del periodo pasquale fino alla siccità estiva.
Non sono mancate grandinate e acquazzoni estivi e in Francia e in Germania disastrose inondazioni.
La Spagna rimarrà al secondo posto conquistato l’anno scorso. La decrescita produttiva è rilevante, almeno il 16 % in meno. Il prezzo delle uve Cava è stabile e in rialzo le quotazioni di uva organica ossia agrobiologica.
Rimangono alti gli stoccaggi di vino ma va ricordato che verranno utilizzati alcuni milioni di ettolitri per la produzione di distillati ed aceti.
Calo percentuale in media con le altre nazioni con un peso minore per il Portogallo vista la diminuita produzione di vini.
Rispetto al 2019 si stima addirittura una crescita seppure dell’1 %.
La Corsica non è stata colpita dalle gelate e avrà una vendemmia in linea col 2020.
Nella Republic Francaise è stata colpita particolarmente la regione della Champagne.
Le gemme hanno subito una distruzione del 30 % ma la produzione non subirà cali ragguardevoli grazie alle riserve delle cantine.
Nel territorio di Bordeaux sono stati i vitigni a bacca bianca i più colpiti dal gelo e dalla umidità che ha portato attacchi di oidio e black rot ossia marciume nero della vite.
La Francia avrà necessità di importare più vini del solito visto che i consumi interni vanno molto bene.
Discreta la ripresa delle esportazioni per i vini francesi.
La Germania ha subito devastanti inondazioni ma la produzione vinicola sarà in media con gli ultimi cinque anni grazie al lavoro dei viticoltori che si sono prodigati per ripristinare le vigne.
La perdita sarà limitata al 5/6 %. Aumenta lievemente la resa vendemmiale nella Federazione Russa e in Ucraina.
Nel resto del mondo in calo la produzione in Argentina che marca un – 6,5 % e la Nuova Zelanda con 9 % in meno di rese.
La produzione vitivinicola cresce del 15 % in Cile, 18 % in Australia e 1 % in Sudafrica.
Negli Usa le regioni più produttive sono state colpite da incendi devastanti, tifoni e uragani. Nonostante ciò si registrerà un + 2 % di resa alla fine della raccolta delle uve.
Umberto Faedi
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