Il dibattito che è scaturito in Italia sulla agricoltura biodinamica si anima sempre di più.
L’intervento al senato della senatrice Elena Cattaneo ha provocato reazioni assai discordanti.
La legge 998 estenderebbe i finanziamenti alle aziende biodinamiche ma solo se sono certificate biologiche.
In Italia ci sono 67 cantine, 161 produttori di uve, 6957 ettari vitati e 122 aziende che stanno attuando la conversione biodinamica.
Anni fa erano per lo più piccole aziende, oggi anche grandi aziende e noti marchi si stanno adeguando.
Nel territorio di Chieti una cantina riunisce 50 produttori biodinamici.
Molto sta cambiando in agricoltura a causa del cambiamento climatico e alla ridefinizione in ottica sostenibile e verde.
Molti scienziati si sono schierati con la senatrice Elena Cattaneo.
Per i sostenitori del biodinamico il metodo enunciato e codificato da Rudolf Steiner negli anni 20 dello scorso secolo è semplicemente il metodo con il quale i nostri antenati coltivavano la terra.
Fino a quando la meccanizzazione, l’industrializzazione e il cambio di tipologie di consumi sono cambiati.
Certamente non è più tempo di impiegare nei campi, nei frutteti, nelle vigne concimi sintetici e prodotti chimici. Il metodo biodinamico può essere paragonato con quello che è l’omeopatia rispetto alla medicina classica.
Secondo i sostenitori del biodinamico non c’è niente di antiscientifico nell’applicarlo.
La natura non deve essere forzata bensì si deve lavorare in armonia con essa.
Ci vogliono 3 anni per ottenere la certificazione Demeter che comunque è un ente privato e prima bisogna essere certificati biologici.
I mercati principali per il biodinamico sono Germania, Svizzera ed Austria. Molto interesse in Cina e Usa, nella Repubblica Popolare Cinese il metodo biodinamico sta facendo enormi progressi.
In Italia e in Francia il mercato procede più a rilento.
Umberto Faedi
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