Uno degli ultimi atti del governo Conte è stato la firma del decreto “Disposizioni nazionali concernenti i programmi di sostegno al settore dell’olio d’oliva e delle olive da tavola”.
Si tratta di un importante decreto concordato durante l’ultima Conferenza Stato – Regioni e riguarda il periodo transitorio in attesa della nuova PAC – Politica Agricola Comunitaria per quanto concerne il settore olivicolo e delle olive da mensa.
I programmi e gli interventi entreranno in vigore il 1 Aprile e avranno termine il 31 Dicembre 2022.
La dotazione ammonta a 69,2 milioni di euro dei quali 34,59 sono contributi erogati dalla UE.
Il settore ne aveva veramente necessità visti i problemi scaturiti dalla Xilella e dalla concorrenza sleale di altri paesi produttori del bacino del Mediterraneo.
La UE compensa in parte i danni causati agli olivicoltori e all’olio extravergine italiano da una politica di forte penalizzazione perpetrata negli anni.
Il 20 % della somma potrà essere speso per interventi migliorativi dell’impatto ambientale.
Il 30 % è destinato a migliorare la qualità della produzione anche se molte aziende italiane comprano oli e olive non prodotti in Italia.
La legge UE lo consente purtroppo. Il 15 % può essere speso per intervenire sulla tracciabilità e la certificazione della qualità dell’olio e delle olive da mensa.
Aumenteranno i controlli degli oli che vengono venduti ai consumatori attraverso sistemi di certificazione volontaria della qualità.
Sarà possibile finanziare e realizzare sistemi di controllo del rispetto delle norme e della qualità dell’olio d’oliva e delle olive da mensa commercializzate.
Nel 2020 è aumentato in GDO l’acquisto di prodotti alimentari biologici facendo segnare un + 4 %.
Nel panorama di crescita delle vendite alimentari nei canali retail ovverosia vendite al dettaglio resta invariata l’incidenza nei carrelli degli Italiani della spesa bio ferma ad un 3,3 %.
Per le feste natalizie il divieto di grandi cene in famiglia, convivi e veglioni non ha frenato gli acquisti di prodotti biologici.
La spesa nei punti vendita della GDO concernente questa tipologia di prodotti ha fatto registrare nel 2020 un aumento del 6 % nelle tre settimane di festa rispetto allo stesso periodo del 2019.
Sono stati soprattutto i vini e gli spumanti bio con un + 27 % a guadagnare quote di rappresentatività nel settore.
Molto bene gli ortaggi un + 11 % e la carne con + 15 % mentre la frutta certificata bio ha subito una flessione del 2 % nella GDO.
Gli acquisti di prodotti biologici si sono concentrati al Nord con il 64 %, in aumento nell’Italia Centrale con un + 8 % e un 25 % complessivo, Sud e isole fanno segnare un 11 % di acquisti.
Umberto Faedi
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