Per quanto riguarda il mondo del vino è urgente il ripristino del ministero competente che deve prendere misure adeguate non procrastinabili per aiutare le cantine a risollevarsi.
Meno burocrazie e insulsi provvedimenti come quello di far chiudere le enoteche alle ore 18.00.
Altre realtà che vendono vini come supermercati, autogrill e negozi di alimentari perché non hanno questa restrizione?
Devono essere subito corrisposti gli importi regionali per la distillazione e ci deve essere una riduzione ordinata delle rese e stoccaggio dei vini di qualità.
La Agea ovvero sia Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, ente statale, non ha corrisposto 50 milioni di euro nonostante il termine sia scaduto il 31 Dicembre 2020.
Agea funge da organismo pagatore per conto della Unione Europea dei fondi destinati ai produttori agricoli.
E importanti novità vengono dal PAC – Piano Agricolo Comunitario 2021/2027 che non possono essere ignorate.
Vanno azzerati per almeno sei mesi i dazi doganali ritorsivi imposti dal collerico ex presidente Usa nei confronti dei prodotti europei destinati al mercato nordamericano.
Nel contempo deve essere avviata una trattativa destinata a superare questa odiosa e assurda guerra doganale.
La promozione degli ottimi vini italiani deve avere nuovo impulso.
Il taglio delle risorse destinate al Green Deal agricolo nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non va nella giusta direzione.
E nemmeno la riduzione dei fondi destinati al PAC – Piano Agricolo Comunitario che comporterà un meno 10 % per gli interventi a favore delle imprese agricole italiane.
Ciò mette a serio rischio il raggiungimento degli obiettivi comunitari in materia di sostenibilità e aumento della produzione agricola interna.
È necessario un ministero attivo, competente ed efficiente per affrontare tutte queste tematiche fondamentali per la nostra eccellente agricoltura che ha subito con il covid l’ennesimo danno.
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