L’estate 2014 è agli ultimi battiti di ali, la bella stagione per eccellenza non si ricordava da decenni tanto funesta. E’ stato un susseguirsi di giorni di pioggia e grandine, di temperature al di sotto della media, e mentre ha rovinato le vacanze a chi è andato al mare o in montagna, ha arrecato danni ben più gravi agli agricoltori italiani, ogni coltura ha patito dell’instabilità metereologica riportando danni irreversibili.
In vigna Peronospora e Oidio hanno fatto razzie, si è arrivati prossimi alla vendemmia tra ansie infinite, e se pure la 2014 sarà un’annata dalle quantità ridotte, si spera almeno che possa tenere in qualità.
Sulle strade del vino, di azienda in azienda mi viene istintivo allungare lo sguardo ai vigneti sperando di trovarli salubri, il più delle volte sono interi filari a mostrare le scudisciate delle muffe, stavolta con grande stupore trovo i vigneti in zona Arianiello, quelli appartenenti alla cantina Colli di Lapio di Clelia Romano, in perfetto stato vegetativo e produttivo.
L’ottimale esposizione, la presenza assidua in vigna e la consolidata esperienza che dal nonno Pasquale Romano è passata alla figlia e poi ai nipoti Carmela e Federico, hanno reso possibile gestire con saggia professionalità artigiana un’azienda che quest’anno compie 20 anni.
Settembre è arrivato, lasciandosi alle spalle questi discutibili mesi estivi, e dalla saggezza di nonno Pasquale: “Chi comanda in cantina è settembre”, questo è un mese determinante, che può consolidare un percorso o danneggiarlo. Con Clelia e Carmela, ottime padrone di casa ammirevolmente semplici e ospitali, facciamo un lunga e piacevole chiacchierata, mi arricchisco del loro pensiero di produzione ereditato da Pasquale Romano, e poi pienamente condiviso considerati i risultati in termini di qualità.
Il Fiano di Avellino Docg Colli di Lapio nasce dalle sole uve dei loro terreni, i vari appezzamenti concorrono insieme per un unico vino e dalla padronanza delle tecniche in vigna si vanno a vinificare uve in purezza e solo in acciaio. Il vino Fiano di Clelia Romano è l’espressione della tipicità enologica irpina, i peculiari sentori si arricchiscono in crescendo di anno in anno, su una struttura di pregio, equilibrata e armonica, un dono della natura in terra di Lapio. Angela Merolla
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