Vino e Ristoranti

Valoritalia illustra come avviene il processo di autocertificazione

Gli Organismi di certificazione del vino italiano sono al fianco dei produttori. La grave emergenza sanitaria ed economica che il Paese sta vivendo non risparmia il settore vitivinicolo. E’ per questo che gli Organismi di certificazione rappresentati in Asso-OdC (Agroqualità SpA, Ceviq Srl, Parco 3A-PTA, Siquria SpA, TCA Srl, Triveneta certificazioni Srl, Valoritalia Srl) che insieme controllano oltre il 95% del vino italiano, hanno implementato di comune accordo procedure straordinarie per garantire la continuità della certificazione dei vini italiani, il cui arresto causerebbe un ingentissimo danno al settore, già così duramente colpito.

Francesco Liantonio, Presidente di Valoritalia, società italiana leader in Italia autorizzata dal Mipaaf, per il controllo e la certificazione volontaria dei vini a Denominazione d’Origine, Indicazione Geografica e dei vini con indicazioni del vitigno e/o dell’annata, illustra in che modo la società si sta muovendo per supportare la filiera vitivinicola italiana. “In questo periodo storico l’Italia e le nostre eccellenze rischiano di subire una grave crisi economica. Per tale motivo, abbiamo deciso di implementare delle procedure che permettano al ciclo produttivo di non subire interruzioni. Per evitare il blocco totale delle certificazioni, l’ICQRF ha permesso di derogare dalla vigente normativa, permettendo alle aziende di procedere con un’autocertificazione. Le nostre sedi, tutte operative, si occupano delle verifiche documentali, operazioni svolte in sicurezza dai nostri collaboratori grazie al lavoro agile. Inoltre garantiamo la consegna dei contrassegni al rilascio della certificazione. Una volta rientrata l’emergenza, le autocertificazioni saranno puntualmente verificate attraverso adeguati controlli. Deve essere chiaro che per noi la continuità dell’iter certificativo costituisce una priorità, ma abbiamo scelto di essere più flessibili per far sì che il Made in Italy non si fermi.”

Giuseppe Liberatore, Direttore generale di Valoritalia, ci illustra meglio il come funziona il processo di autocertificazione richiesto ai produttori. “Abbiamo messo in piedi una task force per identificare le azioni da intraprendere per consentire alle aziende di continuare a produrre e, allo stesso tempo, che permettessero alla nostra azienda di gestire da remoto il processo delle certificazioni. Valoritalia, insieme agli altri organismi di controllo, continua a dare garanzie su quello che è il processo di carico delle aziende. Ciò significa che, nel momento in cui un’azienda chiede la certificazione per una partita di vino, l’ente controlla che effettivamente la partita sia nella disponibilità dell’azienda tramite verifica documentale. Quello che non è possibile fare al momento, è l’invio degli ispettori per effettuare prelievi, spedire i campioni in laboratorio e organizzare le commissioni di degustazione, in quanto attività incompatibili con i vari dpcm emessi dal Governo. Ci viene consentita quindi, secondo indicazione dell’ICQRF, la possibilità di concedere alle aziende l’autocertificazione. E’ importante sottolineare che le aziende si assumono la responsabilità civile e penale di quanto dichiarato, attraverso un atto notorio e a norma di legge, asserendo che il proprio prodotto è conforme a quanto previsto nel disciplinare di produzione da un punto di vista chimico e organolettico. Le autocertificazioni vengono inviate giornalmente all’ICQRF per consentire un monitoraggio costante di quantità movimentate. Valoritalia ha inoltre inviato un’informativa alle aziende ribadendo che alla fine del periodo emergenziale, saranno effettuate verifiche puntuali e rigorose per accertare la veridicità di ciascuna autocertificazione, facendo appello al senso di responsabilità dei produttori.”


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Redazione

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