Le disposizioni emanate per contenere l’espandersi del nuovo virus ha di fatto modificato le manifestazioni usuali al comportamento umano nelle relazioni interpersonali ed anche il Galateo ne risente.
Troppo spesso ho sentito sostenere che in quest’epoca il “Galateo” andrebbe aggiornato, perché le sue norme non sono adeguate ai tempi moderni. A mio parere, erano i tempi moderni a non adeguarsi più alle buone maniere, ai principi basilari della buona educazione impartita in famiglia, unitamente al rispetto delle regole e di chi le rappresenta, autorità superiore a cui obbedire senza discutere.
Tuttavia, in questo momento di allarme sanitario per una pandemia, le buone maniere e il bon ton subiscono veramente un cambiamento riguardo ai comportamenti interpersonali. E il Galateo ne deve tener conto, al pari del buon senso.
Perché, se prima in certe situazioni dovevamo essere flessibili, non rigidi, e il buon senso ci permetteva di uscire da certe situazioni critiche, attualmente – e chissà per quanto tempo – cambia il modo di relazionarsi tra le persone.
Gli “antichi” atteggiamenti improntati su caratteristiche quali la cortesia, la cavalleria, il senso dell’ospitalità, e quant’altro sia stato finora considerato come stile di vita, stanno andando nel dimenticatoio. Cosicché diventa opportuno rivedere le regole, facendole coincidere con le raccomandazioni governative.
La prima regola riguarda la distanza tra le persone.
È indubbio che l’osservanza del limite di almeno 1 metro, preferibilmente 2 metri, di distanza tra le persone porta a ridurre gli scambi di socialità nella vita quotidiana e pertanto implica la rarefazione dei rapporti amichevoli.
Del resto, già non rientravano nel Galateo le pacche sulle spalle, e la Psicologia della Gestualità interpretava le posizioni eccessivamente ravvicinate tra gli individui come potenzialmente aggressive, giacché esiste una gamma di sfere di contiguità entro cui sentirsi più o meno rassicurati, i cosiddetti “spazio vitale”, “spazio sociale”, “spazio pubblico”.
Le nuove regole prevedono che nel saluto tra persone e nelle presentazioni non si può, né si deve, darsi la mano, pertanto il nuovo Galateo consiglia sempre il sorriso accompagnato magari da un mezzo inchino. Non appartiene alla nostra cultura congiungere le mani a guisa di seguaci buddisti.
La “Business Etiquette”, il catalogo delle regole per il mondo degli affari, deve adeguarsi.
Non ci si può abbracciare né baciare, incontrando amici, né per la strada né nel privato, e tale gesto in verità il nostro Galateo non lo ha mai previsto tra i suoi canoni, tuttavia era un’usanza di pochi Paesi, i quali anch’essi la devono abbandonare, modificando a loro volta il cerimoniale.
Sono modificati anche i principi dell’ospitalità, essendo vietati i raduni di tante persone in ambienti chiusi, anche privati. Niente banchetti collettivi, da dimenticare i festeggiamenti per le ricorrenze tipo compleanni, lauree, pensionamenti, persino matrimoni. Vanno all’aria tutti i programmi di letizia di cui il Galateo largamente si occupava e che ora bisogna ripensare in altro modo.
Ma se il Galateo è segno di una condotta fondata sull’etica del rispetto, un complesso di prescrizioni di attenzione verso il prossimo, che aiuta a renderci graditi a coloro con i quali viviamo e ad evitare tutto ciò che offenda l’altrui sensibilità, l’attuale modifica dei comportamenti più che mai devono essere improntati al buon senso.
Oggi è la salute che conta.
Maura Sacher
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