L’omaggio dei bartender di Torino conferma che mixology e grande cinema sembrano andare particolarmente d’accordo, sempre nel segno del bere responsabile.
Maverick
(ispirato al film “Top Gun”, di Tony Scott, 1986)
Barman: Marco Riccetti, head bartender dell’Inside Restaurant & Cocktail Bar di Torino
Ingredienti: 4,5 cl Aviation Gin – 2 cucchiaini zucchero liquido – 7 cl circa acqua naturale a colmare – 1 dash bitter alla prugna
Bicchiere: highball
Preparazione: Con la tecnica del Build on ice, versare tutti gli ingredienti direttamente nel bicchiere highball colmo di ghiaccio e mescolare.
Ispirazione: Il cocktail nasce dall’idea di realizzare il drink che il Tenente Mitchell (Maverick, interpretato da Tom Cruise) beve durante i momenti-clou di Top Gun. Infatti, nella pellicola, il personaggio è solito bere un bicchiere di acqua naturale con ghiaccio ed ecco che l’ispirazione arriva proprio dal desiderio di realizzare un drink che visivamente assomigliasse al bicchiere d’acqua. Un drink per ‘giocare’ con aromatizzati e bitter cui aggiungere sapori e profumi, pur mantenendo il drink molto easy, leggero e piacevole, seguendo la linea-guida della freschezza dell’acqua e del balsamico di Aviation Gin. Ed è proprio attraverso le note balsamiche di Aviation Gin, distribuito in Italia da Rinaldi 1957, che si ricorda nel film il volo nei cieli dei caccia F-14 Tomcat e arriva questa bevuta dissetante e fresca e con una gradazione alcolica non troppo forte. Il tutto con un autentico portento, l’Aviation Gin, di cui è principale ed entusiasta azionista l’attore americano Ryan Reynolds. Un gin small-batch con solo 90 casse distillate alla volta. Nato nel 2006 come prima collaborazione tra distillatori e baristi della storia americana, prende il nome dal cocktail Aviation e appartiene a una nuova categoria di Dry Gin, in cui viene dato minor risalto al ginepro in favore di un più bilanciato mix di erbe botaniche, in questo caso: ginepro, cardamomo, lavanda, sarsaparilla indiana, buccia d’arancia dolce, semi di coriandolo e anice, messe in sacchi di nylon in infusione per 18 ore in alcol da grano.
Circe
(ispirato al film “Odissea”, di Francesco Bertolini e Adolfo Padovan, 1911) Barlady: Carola Abrate de La Drogheria di Torino
Ingredienti: 5 cl VII Hills Italian Dry Gin – 2,5 cl Americano Cocchi – 1 cl Solerno – 3 dash bitter al sedano
Bicchiere: coppa Tulipano
Preparazione: La tecnica che viene utilizzata si chiama “throwing “ dall’inglese “to throw” (ossia versare , gettare), scelta per far sì che questo movimento possa sprigionare i sentori degli ingredienti utilizzati, il bouquet e la morbidezza del VII Hills Italian Dry Gin. Successivamente il drink viene versato in una coppa Tulipano e servito, dopo una spruzzata di olii essenziali di arancia, che donano una morbidezza in più.
Ispirazione: L’ispirazione è stata data dal film muto del 1911 intitolato Odissea. Il film si ispira al racconto di Omero e mi ha successivamente ispirato, poiché venne realizzato in onore del 50esimo anniversario dell’Unità d’Italia al Salone Internazionale di Torino, la mia città natale. Circe vuole essere un drink ruffiano, delicato e ammaliatore, proprio come il personaggio che gli conferisce il nome.
Gran Torino
(ispirato al film “Gran Torino”, di Clint Eastwood, 2008)
Bartender: Carlotta Linzalata del Lounge Bar di Magorabin di Torino
Ingredienti: 40 ml whisky Laphroaig 10 yo – 10 ml liquore alle erbe Barathier – 15 ml Vermouth Rosso Mancino – 10 ml Sciroppo di American Ipa – 25 ml succo di mandarino – 2 dash di bitter al lime
Garnish: peel di pompelmo e timo
Preparazione: Con la tecnica dello shake and strain, versare tutti gli ingredienti in uno shaker, shakerare vigorosamente e versare, filtrando, in una coppetta ghiacciata.
Ispirazione: Lo sciroppo di American Ipa si ispira al Sogno Americano, il Vermouth e il liquore alle erbe ricordano Torino, mentre il mandarino riporta al mondo asiatico nel passato e nel presente del protagonista di questo film di Clint Eastwood, tra i miei preferiti, di uno dei miei registi preferiti! Non poteva che ispirarmi quindi Gran Torino…. sia per questioni di attinenza alla mia città per quanto riguarda il titolo e l’auto, che per l’avvolgente storia dell’ex veterano della guerra in Corea che si trova a dover ridimensionare i propri rapporti umani, cosa che – una tantum – capita a tutti noi!
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