Impresa riuscita. “Diamo una mano al grano” è l’iniziativa promossa dagli Ambasciatori del Gusto Arena, Freni e Caliri con l’apicoltore Giacomo Emanuele, per dare nuovo impulso all’economia nebroidea.
Nasce il primo pane prodotto con i grani antichi siciliani seminati dagli Ambasciatori del Gusto messinesi Francesco Arena, Lillo Freni e Pasquale Caliri nei campi di Galati Mamertino. “Diamo una mano al grano” è il nome del progetto che, a distanza di 40 anni, ha fatto rinascere la coltivazione degli antichi grani siciliani nel piccolo comune nebroideo in provincia di Messina e dato nuovo impulso all’economia contadina.
Grazie all’iniziativa dell’apicoltore nebroideo Giacomo Emanuele che ha coinvolto gli Ambasciatori del gusto messinesi e gli anziani del luogo, custodi delle antiche procedure di semina, nel dicembre del 2018 venti ettari di terreno sono stati ripuliti e impiantati con cinque varietà di grani siciliani: perciasacchi, senatore Cappelli, bufala nera, maiorca e russello.
A luglio dello scorso anno, Arena, Freni e Caliri hanno preso parte alla grande festa della mietitura a Galati Mamertino alla quale hanno partecipato anche gli abitanti del piccolo centro e tanti bambini. Oggi con soddisfazione si raccolgono i frutti di oltre un anno di lavoro. I grani sono stati messi a dimora per qualche mese e 15 giorni fa Francesco Arena ha ricevuto la telefonata di Giacomo Emanuele. Il grano era pronto per la molitura.
È stato scelto un Molino a Patti ed è stata prodotta la farina che si presta a essere utilizzata in panificazione, cucina e pasticceria. Immediatamente, il bakery chef messinese del panificio Masino Arena si è messo all’opera ed ha sfornato un pane fragrante e profumato, il più buono di sempre, anche per il valore simbolico dell’iniziativa.
“Siamo stati testimonial di un progetto veramente importante che ha riportato la coltivazione del grano sui Nebrodi dopo 40 anni – ha commentato Francesco Arena – un ritorno alla storia. Sono il primo a utilizzare questa farina prodotta con russello, tumminia e maiorca, debole da lavorare, che richiede una buona maestria. Ho preparato il pane con l’autolisi, senza aggiunta di altre farine, in purezza, con una maturazione di 24 ore a temperatura controllata e sono molto soddisfatto del risultato. Il pane ha un profumo e un sapore eccezionale ed è molto leggero e digeribile”.
A dare i migliori risultati sono stati i grani perciasacchi e maiorca. Il territorio di Messina si dimostra una terra fertile nella quale poter investire per valorizzare la produzione di grano di qualità. Del resto grano e Sicilia hanno un rapporto e un legame antichissimo. Recenti studi hanno dimostrato che i grani antichi siciliani hanno una marcia in più rispetto ai grani duri convenzionali e moderni, sia per quanto riguarda l’aspetto nutrizionale che quello salutistico.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri