Terra dei Fuochi, sinonimo di inquinamento di alcune terre nell’area nord di Napoli. Da oltre un anno non si fa che parlare dei prodotti coltivati su questi territori e delle sostanze chimiche contenute in essi.
Poco insiste invece la stampa sul fatto che non tutte queste terre sono contaminate: moltissime aree sono state preservate grazie al lavoro serio, appassionato e lungimirante di contadini scrupolosi, che spesso hanno reinvestito nella terra ottenendone prodotti d’eccellenza.
Il ristorante pizzeria Gold Blond, che nella home del proprio sito web dichiara: “rinvigorendo le economie locali e in particolare quelle legate all’agricoltura e coinvolgendo chi nel territorio ha puntato alla qualità (nella ristorazione, nella produzione agricola, nella trasformazione conserviere, ecc.), la nostra Campania potrà tornare a essere integralmente “felice”, ha quindi deciso di cambiare i fornitori di verdure e acquistare la materia prima solo a km 0, proprio da quei piccoli agricoltori che lavorano ai confini delle provincie di Napoli e Caserta.
Sui prodotti è stata fatta una scelta precisa perché, oltre a quelle verdure che non possono mancare in nessuna cucina, grande spazio è stato dato, col succedersi delle stagioni, alle eccellenze locali: papaccelle, protagoniste del piatto nella foto, pomodori gialli, le innumerevoli varietà di legumi locali, il cavolo torzella, e tanti altre eccellenze della terra campana. Il vertice regionale di Slow Food Campania, con il presidente Peppe Orefice, la dirigenza del centro Campania e dell’istituto zooprofilattico, i contadini Marulli, Egizio, D’Amico, D’Ambrosio, Sodano e Migliaccio, giovedì 12 giugno hanno presentato l’innovativo progetto, presso il ristorante sito nel Centro Commerciale Campania.
Da sempre attento alla dimensione artigianale, Gold Blond nel 2006 ha aperto il primo Birrificio Artigianale all’interno del Centro Commerciale Campania, anche l’unico sino a giugno 2012, quando a Pompei, nel Centro Commerciale La Cartiera, è stato aperto un nuovo Birrificio Gold Blond.
Simone Ottaiano
s.ottaiano@egnews.it
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