Il Ristorante All’Infinito di Bagnacavallo ha ospitato la Sedicesima Edizione della disfida tra il Burson.
Il grande vino rosso autoctono della Bassa Romagna che ha origine proprio tra Bagnacavallo, Lugo, Russi, Fusignano, Cotignola e della micro area di Santa Lucia sulle Colline di Faenza.
Quattro grandi vini rossi provenienti da altre regioni italiane. Bagnacavallo è la città di origine di Stefano Pelloni detto Il Passatore e in queste sere uggiose e nebbiose ci si può aspettare di vederlo comparire all’improvviso dalla nebbia fumosa nelle vie e nelle piazze del centro.
L’atmosfera calma ed ovattata di questa parte della Romagna infonde tranquillità e contrasta con l’operosità dei Romagnoli e la millenaria tradizione vinicola e contadina che anima queste terre.
E il Burson è una espressione della genuinità di questa terra e dei suoi abitanti: a volte un poco rudi, schietti ma generosi e forti come il Burson che merita il confronto con altri grandi vini rossi.
L’intensità della disfida è quindi aumentata di anno in anno: ogni commensale ha davanti a sé cinque calici numerati e deve indovinare quali vini vengono versati. Le bottiglie sono esposte ma i vini vengono serviti con le bottiglie coperte.
La degustazione alla cieca dei cinque gradi vini rossi si alterna con le portate della cena. I vini hanno in comune l’annata, il 2013, e hanno fatto tutti l’appassimento delle uve seguendo varie tecniche.
Alla serata è presente una giuria di giornalisti enogastronomici e sommeliers formata dal presidente Francesco Turri editore di egnews, Sonia Biasin giornalista ed esperta sommelier veneta, Maurizio Potocnik editore della Guida Best Gourmet, Bruno Fulco giornalista e sommelier di Roma, Stefano Falcier collaboratore della rivista Gusto, Roberto Gatti assaggiatore internazionale, Riccardo Isola de La Gazzetta del Gusto ottimo sommelier, Lamberto Mazzotti giornalista di Gustiamo, Giorgio Amadei sommelier, Gabriele Orsi di Food and so on buon degustatore e Umberto Faedi sommelier enogastronomo e Vicedirettore di egnews ambedue arrivati da Bologna.
La cena è stata preceduta da un aperitivo con lo Spumante Tiberiacum Extra Dry Metodo Charmat del Consorzio Il Bagnacavallo: colore giallo paglierino scarico, sentori di frutta bianca e fiori bianchi freschi, perlage fine e assai persistente, ottima acidità con i suoi 11,5°.
A seguire il Lessini Durello Extra Brut Metodo Classico Millesimato 36 mesi della Cantina Sandro de Bruno con 12,5° è molto piacevole, bel coIore giallo oro, perlage fine e persistente.
Sentori intensi di fiori e frutti bianchi, giusto di acidità, persistente.
I vini in tenzone sono: Burson Etichetta Nera Tenuta Uccellina di Russi da uva autoctona Longanesi appassito in fruttaio per due mesi e poi spremuto.
Magmatico Cabernet Sauvignon Azienda Sandro de Bruno di Montecchia di Crosara, Verona, ottenuto da un vigneto di montagna e appassito secondo la tecnica veronese. Amarone della Valpolicella DOCG Classico Capitel Cantina Montresor di Verona appassito nei tradizionali graticci.
Gradoni Curtefranca DOC Cantina Villa Franciacorta di Monticelli Brusati, Brescia, rosso tradizionale appassito secondo l’uso dei rossi della Franciacorta. Schioppettino Colli Orientali del Friuli DOC Cantina Paolo Rodaro di Cividale del Friuli con le uve appassite seguendo l’uso friulano.
Dopo l’eccellente aperitivo è iniziata la cena con Tortino di patate, speck e crema di asparagi. A seguire ottimo Cappelletto al ragù tradizionale romagnolo esaltato dai vini a disposizione, e un Risotto al Burson davvero egregio, il vino lo connota. Segue Somarino al Burson guarnito con polenta e patate arrosto. Chiude trionfalmente la cena una Tenerina al cioccolato abbinata al Burson Passito della Tenuta Lovatella di Bagnacavallo gradi 13,5 e al Centesimino e’ Fuler Vino Rosso da uva passita dolce della Azienda agricola Paolo Benazzi di Faenza, gradi14.
Il Centesimino è un altro vitigno autoctono della Bassa Romagna.
Al quinto posto dei gradimenti della giuria e dei partecipanti alla cena degustazione il Cortefranca, al quarto il Magmatico, sul podio al terzo posto il Burson.
Al secondo posto lo Schoppettino, mentre il primo come gradimento è risultato l’Amarone. Allora alla prossima disfida in terra di Romagna!
Umberto Faedi
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