Tavola rotonda per difendere le tartufaie e le specificità delle Crete Senesi: presentati i nuovi disegni di legge. Alla 34esima Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi di San Giovanni d’Asso tutti d’accordo per dire basta alle salse tartufate chimiche.
E’ venuto il momento di dire basta con il bismetiltiometano messo in abbondanza nei preparati cosiddetti “tartufati” in vendita nei negozi e nei supermercati. Una pratica del tutto legale ma, come sostengono i tartufai, colpevole di falsare i gusti dei consumatori.
Al convegno che si è tenuto all’apertura della 34esima Mostra Mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi lo hanno chiarito molto bene le studiose dell’Università di Siena Elena Salerni (micologa) e Lia Millucci (chimica). Hanno spiegato come il bouquet del tartufo bianco sia composto da centinaia di aromi naturali diversi mentre il bismetiltiometano, molecola derivata dal petrolio, ne riproduce soltanto uno.
“Usando solo quello in modo massivo – ha detto Lia Millucci – diamo un’informazione errata ai nostri recettori olfattivi, così tanto bismetiltiometano li satura e impedisce poi al consumatore di apprezzare in pieno la complessità aromatica del tartufo bianco”. Al convegno era presente anche Cecilia Bacci, giornalista di Report, il format d’inchiesta di Rai 3 che a questo problema ha dedicato un ampio servizio mettendo a nudo tutte le contraddizioni legate all’uso di bismetiltiometano, dichiarato in etichetta solo sotto la voce “aromi” senza una sua esplicitazione, in prodotti definiti in etichetta tartufati o al tartufo.
“Chiediamo almeno trasparenza – ha detto il presidente dell’Associazione Tartufai Senesi Paolo Valdambrini – se in quel vasetto invece del tartufo c’è un derivato del petrolio, chiamatela salsa al petrolio, poi vediamo cosa sceglie il consumatore”. Il Comune di Montalcino, con il sindaco Silvio Franceschelli a fare gli onori di casa, e i tartufai hanno chiamato a San Giovanni d’Asso i senatori Francesco Mollame (M5s) e Mino Taricco (Pd) che con Giorgio Maria Bergesio della Lega hanno presentato i nuovi disegni di legge sul mondo del tartufo.
Tutti si sono trovati d’accordo sulla necessità di tutelare, anche a livello legislativo, quella che è stata definita l’originalità del “modello Crete Senesi” con le centinaia di ettari di tartufaie curate, migliorate e mantenute tutto l’anno a spese di tartufai delle associazioni. E anche per la chimica evidenziata la necessità di maggiore trasparenza in etichetta a tutto vantaggio dei consumatori e anche del tartufo, uno dei prodotti di punta dell’agroalimentare italiano di qualità.
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