Nei giorni scorsi, in occasione della tradizionale festa autunnale dedicata all’olio istriano. Evento che Aleksandra Vekić, lungimirante nonché pionieristica imprenditrice croata, organizza ogni anno nella tenuta-frantoio Mate di Salvore Zambrattia. Sono tornato assieme all’amico Maurizio Potocnik, editore della Guida “Best Gourmet of Alpe Adria“, nell’amata Istria anche per salutare alcuni vecchi amici. Frequento l’Istria da oltre 50 anni e in questo arco di tempo ho avuto la possibilità di toccare con mano. Gli enormi progressi compiuti sia in campo turistico che nel rilancio dell’agricoltura di nicchia: settori dell’olio e del vino in particolare.
E quando si parla di olio non posso non citare la regina del settore, Aleksandra Vekic, la cui visione imprenditoriale ha consentito all’olio istriano di tornare ai fasti del passato. Un passato glorioso come ci ricordano Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, che paragonava l’olio istriano, in termini di eccellenza qualitativa. Betica (l’odierna Andalusia) e il poeta spagnolo Marziale che assimilava la fertile Cordova all’olio contenuto nelle anfore istriane. “O Cordova, tu che sei più fertile dell’untuoso Venafro e perfetta quanto l’olio d’Istria”.
Basti aggiungere che sotto il dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, l’olio istriano costituiva la primaria fonte di introiti per il governo dei Dogi, che imponevano ingenti gabelle. Quanto ai numeri, invece, è da dire che allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Cesare Battisti attestava la presenza in Istria di 730 mila piante di olivo. Che arrivavano a un milione e 670 mila, comprendendo anche il territorio di Trieste e le isole del Quarnero, per complessivi 182 frantoi in attività.
Oggi di frantoi ne sono rimasti pochi per la verità. Uno dei più famosi è il modernissimo Oleificio Mate di Aleksandra Vekic, donna di grande energia e carattere, un vulcano di idee e di iniziative. Quattro i gioielli firmati Mate: “Trasparenza Marina>, <Timbro Istriano>, <Bianca Bellezza> e <Professional Blend”. Sono prodotti nel frantoio di Zambrattia (a due passi dal ristorante Pergola di Fabrizio Veznaver) con olive provenienti esclusivamente da oltre 30 mila piante coltivate tra Karigador e Zambratija. La consulenza tecnica è affidata ad un agronomo nonché esperto frantoiano toscano: Patrizio Baldi. Con i suoi extravergine Aleksandra ha varcato i confini della Croazia e si è presentata sui mercati internazionali facendo man bassa di trofei e riconoscimenti. Successi meritatissimi che oggi vedono l’olio Mate primeggiare nell’Olimpo dei migliori oli del mondo. Che altro aggiungere? Chapeau alla regina dell’olio istriano. Nelle foto di Ugo Bellò alcune immagini della Festa dedicata all’olio istriano. (GIUSEPPE CASAGRANDE)
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