Il Parmigiano Reggiano subisce il contraccolpo più duro dal nuovo regime dei dazi entrati oggi in vigore con gli Stati Uniti.
Il risarcimento stimato dal WTO – World Trade Organisation, organismo che regola i rapporti commerciali tra gli stati.
Ha sentenziato molto iniquamente un risarcimento per gli aiuti concessi dalle nazioni al Consorzio Airbus.
E qui scatta la beffa: l’Italia non volle e non fa parte del consorzio ma deve subire la gabella di stampo medievale.
30 milioni di euro il danno stimato finora, 20 milioni di kg di forme vendute in media ogni anno. Il prezzo del dazio è schizzato da 2,15 a 6 euro e oltre per un kg del pregiato ed unico formaggio.
Gli Usa sono il terzo mercato per il Parmigiano Reggiano dopo Francia e Germania con 9075 tonnellate acquistate da negozi, ristoranti, botteghe specializzate e consumatori.
La Gema Magazzini Generali di Reggio Emilia sta per aprire un nuovo modernissimo edificio dedicato alla stagionatura. delle forme marchio “Prodotto di Montagna” a Montese nell’Appennino al confine tra Bologna e Modena.
Nei 25000 metri quadrati del magazzino una quindicina di persone custodiranno 170000 forme e saranno assunte e formate per movimentare e stoccare le preziose forme.
Nelle aree di montagna dell’Appennino tra Bologna e Modena ci sono 12 caseifici e il nuovo magazzino. Consentirà loro di effettuare la stagionatura in zona e ottenere la prestigiosa dicitura “Prodotto di Montagna” assieme ai 34 caseifici della montagna modenese.
Se non cambiano le condizioni dei dazi il Consorzio del Parmigiano Reggiano deve trovare nuovi mercati, e sicuramente li troverà vista la grandissima qualità e l’unicità del formaggio.
Chiudo con la perla dell’ossigenato tronfio nonché malnutrito presidente Usa: gli Stati Uniti e l’Italia sono legati e condividono una eredità culturale e politica fin dal tempi dell’Impero Romano. Servono commenti?
Umberto Faedi
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