Arabia Saudita Il regime oscurantista saudita che ha imprigionato migliaia di dissidenti, che ha spinto i più stretti collaboratori del principe a uccidere selvaggiamente il giornalista Jamal Khashoggi, vuole aprirsi al turismo internazionale.
Siamo sicuri che basta l’annuncio di aver garantito un visto turistico in sette minuti e valido 90 giorni per scegliere l’Arabia Saudita come meta per le vacanze?
Il regime che non importa alcolici, poiché sono vietati, anche per i turisti. Immaginate una vacanza senza alcol. Sicuramente diventerà la vacanza dei “fruttini”, più la fatica che il gusto.
Non oso immaginare una bella cena di pesce in un posto di mare, con il succo di frutta o aranciata, veramente misera come prospettiva.
Se hanno così paura di consumare alcolici, musica, divertimenti, un giovane europeo cosa ci va a fare in Arabia Saudita?
Se è vero che le leggi di uno Stato vanno rispettate, non si può scegliere una meta per le vacanze dove non è garantita la libertà di divertirsi.
Addirittura anche la lunghezza delle gonne è materia di interdizione. Anche se alle donne non sarà più imposto d’indossare l’abaya, la lunga veste nera che portano le saudite, rimane l’obbligo di vestire con modestia. Come sarà misurata la modestia? Meglio non fidarsi.
Immagino un turista italiano, giovane con una bella fidanzata, che nel suo guardaroba ha solo minigonne e pantaloncini corti a passeggio per la città.
Aggiungo che in vacanza solitamente non si è morigerati. Penso che una vacanza senza un bicchier di vino, una birra fresca, vestiti di tutto punto, non sia il massimo oltretutto spendendo dei nostri soldi.
Conclusione lì ci vadano avventurieri a fare una vita peggiore della routine italiana; meglio andare in altri posti dove il turismo è veramente rilassante, per ora meglio lasciarli nelle loro sabbie.
Questa nostra riflessione è data dalle informazioni presenti sui giornali italiani e internazionali.
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