Illustrati ai siti GIAHS europei i prossimi passi della FAO a favore dei siti patrimonio dell’agricoltura. Condivisione globale di esperienze e PAC 20/30 nell’agenda dell’ente.
Il Soave è stato chiamato dal governo madrileno per rappresentare l’Italia alla giornata sui siti GIAHS, che si è tenuta nella capitale spagnola il 31 maggio 2019. La conferenza, che ha visto riuniti i siti europei, è stata l’occasione per gli esponenti della FAO intervenuti di illustrare i prossimi progetti che coinvolgeranno i 57 siti in 4 continenti.
Chiara Mattiello per il Soave ha illustrato gli 8 punti del piano d’azione che redatti per la candidatura e i progetti implementati per la loro realizzazione, da Itaca a Soilution System fino al Volcanic Wine Park per lo sviluppo del turismo. Progetti in linea con le direttive della FAO e innovativi proprio per la loro capacità di risolvere le esigenze di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.
Sono due i progetti che la FAO sta portando avanti. Uno è sulla digitalizzazione dei siti, seguito dalla Columbia University di New York, che prevede tra le altre cose lo sviluppo di un marchio di tracciabilità dei prodotti basato sulla tecnologia blockchain e per cui il Soave è stato selezionato tra i primi che saranno chiamati a implementarlo, e un’altro sull’innovazione tecnologica dei siti della zona caucasica ed Eurasia per il contrasto dei cambiamenti climatici, che vuole i siti GIAHS in prima linea su questa tematica nella nuova PAC della Comunità Europea.
<<ora che il numero dei siti al mondo ha raggiunto quota 57 è giunto il momento di metterli in rete – commenta Rene’ Salazar Castro, direttore generale FAO del dipartimento per il clima e la biodiversità, cui fanno capo i GIAHS – uno dei punti per i quali questi siti vengono riconosciuti è la loro capacità, attraverso pratiche sostenibili, di contrastare o mitigare il cambiamento climatico. Se non interveniamo ora, nel 2050 la temperatura terrestre arriverà a essere +5,3 gradi C e questa non è una crisi ma un collasso dell’intero sistema. Si calcola inoltre che il 5% del PIL dei paesi sviluppati viene speso per le malattie derivate dall’alimentazione sbagliata e queste cifre sono solo destinate a crescere.>>
La giornata si è conclusa con un’intesa tra i siti GIAHS d’Europa per sviluppare nuove progettualità a livello comunitario, con l’intento di essere più forti e incisivi sulle politiche agrarie della comunità europea attraverso una rete attiva di interscambio.
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri