La Pasta secca di Gragnano, Comune di Napoli, alle pendici dei Monti Lattai, ha origini molto antiche risalenti al 1200, ereditate, come per il resto del Sud Italia, dalla cultura araba della Sicilia mussulmana, e deve la sua fama, oltre per la cura nella produzione che si avvale della purezza delle acque di sorgente locale, alla diffusione nel mondo attraverso gli emigrati meridionali che varcavano l’Oceano in cerca di fortuna: mangiare pasta di casa era uno dei legami con la Patria.
All’inizio del 1900 ci fu un boom di pastifici, oltre una trentina, come viene illustrato qui, dove si ripercorre tutta la storia: http://www.consorziogragnanocittadellapasta.it/.
La Pasta di Gragnano IGP è entrata nel registro delle Indicazioni Geografiche europee poco più di cinque anni fa. E grazie alle 21 aziende ad oggi riconosciute per la produzione IGP ed alla quantità di produzione annua certificata superiore ai 300.000 quintali (30 milioni di chilogrammi) nel 2017, un balzo del +7,2% nel periodo 2016-2017 e con un andamento in crescendo per il 2018, va a porsi all’undicesimo prodotto assoluto per valore tra le DOP IGP italiane e il terzo tra quelli del Mezzogiorno (Fonte: Rapporto Ismea-Qualivita).
L’export pesa sulle vendite per il 75% della produzione certificata.
A garantire una crescita in linea con la storica qualità dei pastai di Gragnano c’è CSQA Certificazioni che, a novembre 2018, ha ottenuto dal Ministero delle politiche agricole alimentari forestali e del turismo, l’Autorizzazione ad esercitare i controlli di conformità. Tra le novità del nuovo piano di controllo, già predisposto da CSQA e approvato dal Mipaaft, un incremento delle sia attività ispettive che di controllo qualità, a garanzia delle produzioni certificate IGP.
“Il valore aggiunto dato dall’IGP e dall’imminente costituzione del Consorzio di Tutela – ha dichiarato il Presidente dello stesso Consorzio Massimo Menna – hanno già prodotto e produrranno effetti sempre più positivi per la pasta di Gragnano. La recente collaborazione nata con l’ente certificatore CSQA va proprio nella direzione di garantire sempre di più il nostro prodotto a tutela del consumatore, nostro prioritario obiettivo finale”.
Ciò non è poco, se il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, dopo aver annunciato l’approvazione di un pacchetto di azioni a sostegno della filiera grano pasta, farà sì che anche noi Italiani possiamo mangiare pasta di grano nostrano a fronte del gioco di mercato nell’export/import.
Maura Sacher
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