Ottimo lo stato di salute della denominazione secondo la prima valutazione della Camera di Commercio e dell’osservatorio economico del Consorzio di Tutela. I prezzi per la Doc si attestano tra 7,4 e 8 euro a ettogrado.
La denominazione del Soave gode di un ottimo stato di salute. In base alla prima quotazione camerale per la nuova stagione vendemmiale, i prezzi per il Soave Doc si attestano tra 7,4 e gli 8 euro a ettogrado, un valore importante e tra i più alti della storia della doc.
In attesa dei dati ufficiali, secondo l’osservatorio economico del Consorzio la produzione complessiva dell’ultima vendemmia sfiora i 450 mila ettolitri, un dato perfettamente in linea con le attese, anche alla luce dell’imminente applicazione, dal primo gennaio 2014, dei contrassegni di stato su tutta la denominazione. L’introduzione della fascetta sta già portando i primi importanti risultati, con un aumento stimato degli ordini di un più 15 per cento.
“Questi dati – ha sottolineato Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave – evidenziano l’importante lavoro che è stato svolto a livello di gestione della denominazione, soprattutto in un anno come il 2013, che dal punto di vista climatico poteva riservare qualche sorpresa ai produttori”.
Sul fronte dei consumi i dati certificati nei primi nove mesi del 2013 proiettano il volume dell’imbottigliato del Soave su base annua oltre i 435 mila ettolitri, un dato significativo perché in crescita costante da oltre tre anni. Buone notizie anche per il Soave Classico che sta chiudendo un ottimo 2013 con valori tra i più elevati della sua storia.
Per la vendemmia 2013 di questa storica tipologia si confermano i dati produttivi della scorsa stagione con oltre 100 mila ettolitri prodotti. Una eccellenza nell’eccellenza poiché l’areale produttivo del Classico è stato il primo a essere delimitato nel 1931, oltre ad essere stato recentemente definito dall’Istat il territorio a più alta densità viticola in Italia.
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