Eppur si muove. In questa Italia ingessata da burocrazia e lungaggini che zavorrano la genesi normativa, finalmente qualcosa sembra muoversi davvero. Il quadro legislativo sta per partorire un emendamento veramente significativo, per il mondo del vino e per tutto ciò che potenzialmente può ruotargli attorno. Ad annunciarlo il segretario generale dell’Uiv-Unione Italiana Vini Paolo Castelletti: “Siamo ad un passo dal riconoscimento normativo dell’attività enoturistica, un momento storico per il nostro Paese.
L’emendamento inserito in finanziaria recepisce i punti principali del ddl Stefàno e definisce il quadro fiscale e legislativo entro cui, finalmente, anche in Italia si potrà essere operatori enoturistici a tutti gli effetti. Grazie al senatore Stefàno, al Ministro Martina e a tutte le forze politiche che si sono impegnate a fondo per raggiungere questo risultato. Adesso è necessario un ultimo sforzo per la definitiva approvazione alla Camera. Ma poi, in seguito, vogliamo e dobbiamo continuare a lavorare per vedere approvato integralmente il disegno di legge sul turismo del vino che contiene altri elementi importanti per lo sviluppo di questa attività, strategica per il futuro dei territori e del nostro comparto”.
Una innovazione legislativa epocale, che permetterà a quanti operano nel settore dell’enoturismo di abbandonare ogni tipo di improvvisazione professionale. Finalmente la normativa italiana di settore inizia a muoversi nel verso giusto, con un provvedimento che aiuterà la promozione di due delle risorse nazionali più importanti, creando un’offerta che nessun altro paese al mondo è in grado di proporre. La complessa densità di opere d’arte, gastronomia e zone di grande interesse paesaggistico e turistico, non è riproducibile altrove.
A questo bisogna aggiungere l’ampelografia nazionale, che bacco ha donato al paese attraverso la moltitudine di vitigni autoctoni che oggi vengono vinificati in tutto il paese generando un mosaico di diversità di grande attrattiva. L’accoppiata vino e turismo da sud a nord regala al nostro territorio un tesoro unico al mondo. Cosa abbastanza inusuale a queste latitudini, sembra che l’Emendamento che permetterà di svolgere le attività di degustazioni, didattica, iniziative ricreative, visite in cantina e altro, sia abbastanza agile nelle procedure. Basterà infatti presentare la Scia, segnalazione certificata di inizio attività, al proprio comune di appartenenza. Per gli aspetti fiscali il quadro legislativo di riferimento sarà quello dell’agriturismo.
Grande soddisfazione anche per Carlo Pietrasanta, Presidente dell’Associazione Movimento del Turismo del vino: “Un risultato raggiunto soprattutto grazie alla determinazione e alla perseveranza del senatore Stefàno, che ha ben compreso le istanze e le opportunità di un fenomeno in grande espansione con un indotto turistico di quasi 3 miliardi di euro l’anno. Ora confidiamo nel buon senso delle Aule in sede di approvazione della Legge di Bilancio per portare a termine entro Natale un iter legislativo considerato di straordinaria importanza non solo per il settore ma anche per i fruitori dell’enoturismo”.
In questo senso si aggiungono anche le dichiarazioni di Floriano Zambon, Presidente delle Città del vino: ”è un importante passo avanti per dare al turismo del vino ancor più solide basi operative. Adesso occorre che l’iter della proposta di legge sull’enoturismo, che questo emendamento in parte ha accolto, possa continuare per la sua definitiva approvazione. Il settore ha bisogno di questa legge perché i territori del vino possano esprimere al meglio tutte le loro potenzialità turistiche e di accoglienza. Ringrazio Stefàno per il suo impegno e rinnovo la condivisione di questi comuni obiettivi con il Movimento Turismo del Vino”.
Insomma soddisfazione diffusa per tutti i principali attori dell’enoturismo, un settore che alla definitiva approvazione dell’emendamento in manovra potrà spiccare il volo verso risultati mai raggiunti.
Bruno Fulco
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