Grande affermazione al concorso di Parigi per il Trentodoc e in generale per la realtà degli spumanti italiani. I premi speciali “The Best in Class”, “National Champions” e “World Champions by Style” di quello che a tutti gli effetti è il campionato del mondo delle bollicine, saranno svelati solo il 14 settembre a Londra.
Per il momento però nell’edizione 2017 della manifestazione, i metodo classico Trentini hanno conquistato ben 19 medaglie d’oro. Segnale indicativo della giusta direzione in cui procede il lavoro dell’Istituto Trentodoc. Superato il periodo in cui l’espansione del gruppo è rimasta imbrigliata da problematiche organizzative interne, negli ultimi anni sono sempre di più le manifestazioni che registrano la presenza di questi splendidi spumanti e il gradimento degli appassionati.
A fare la parte del Leone è stato Ferrari con 11 medaglie seguito da Rotari con 5 e poi Maso Martis, Aldeno e Monfort con una. Ha ben figurato anche la Franciacorta, altra zona d’elezione per gli spumanti nazionali. Doppia medaglia d’oro per Ca’ del Bosco, Guido Berlucchi e Lantieri, più le singole affermazioni di Mirabella, Quadra, Uberti e Flli. Berlucchi per un totale di 10 bottiglie premiate. Un lavoro di comunicazione capillare quello del consorzio, attraverso eventi su tutto il territorio nazionale che negli anni hanno raccolto il favore del pubblico.
Un esempio seguito nel tempo anche da altri, come l’Oltrepò Pavese che conquista la sua medaglia d’oro con Tenuta Scarpa Colombi. Nella principale rassegna mondiale dedicata ai vini spumanti non poteva mancare la punta di diamante dell’export italiano. Il concorso diretto da Tom Stevenson, insieme alla Master of Wine Essi Avellan e a Tony Jordan, non ha ignorato il Prosecco. Per la Docg Valdobbiadene Prosecco Superiore 7 medaglie d’oro in totale, con le 3 di Nino Franco, le 2 di Astoria, più quelle assegnate a Andreola e Conte Collalto.
I risultati generali del concorso hanno fornito anche una lettura sul momento mondiale della spumantistica. Per certi versi sorprendente il risultato dell’Inghilterra con 14 affermazioni, simbolo anche di un clima che cambia aumentando le potenzialità della vite nelle coltivazioni verso nord. Ma non passano inosservate anche le 10 Medaglie d’oro dell’Australia e quella conquistata dalla cinese Chandon China, che confermano una crescita generale anche a livello di estensione dei territori dove si pratica la spumantizzazione.
Impressione rafforzata dall’esordio di Repubblica Ceca, Lussemburgo e Romania, che con le loro prime bottiglie in assoluto presentate al concorso guadagnano la medaglia d’argento, oppure le affermazioni di paesi quali Sudafrica, Argentina e Nuova Zelanda. In totale 127 le medaglie d’oro assegnate. Prima è la Francia con 51, seguita dall’Italia con 37 in totale. Risultati che secondo Tom Stevenson sottolineano come il perfezionamento di tecnica spumantistica e conoscenze consentano di produrre spumanti di grande livello anche dove questa tipologia era ignorata prima d’ora.
Bruno Fulco
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