Tra pignatte per almeno dieci litri di zuppa, mestoli e scodelle, artisti di strada, balli e balletti in stile esotico, e tanta atmosfera goliardica, il Gran Festival Internazionale della Zuppa di Bologna ha sancito i vincitori della kermesse folkloristica.
Domenica 23 aprile 2017, a Bologna con oltre sessanta le zuppe in gara e alcune migliaia di persone partecipanti, tra il gradimento di grandi e piccoli, si è svolta la manifestazione popolare e ludica, intergenerazionale e multiculturale, che da undici edizioni vuole essere “un’occasione di incontro, scambio e socialità”, quest’anno dedicata a Sergio Guastadini, “grande animatore e più volte vincitore del festival”.
I primi premi, assegnati dalla giuria popolare e quella di qualità, sono andati ai gruppi di ‘zuppanti’ che si sono distinti per l’aspetto etico e multiculturale delle zuppe proposte e del team gastronomico.
La zuppa come metafora di scambio, scambio tra culture e di ingredienti, il mestolo che gira nella pentola come simbolo del lavoro di squadra. Il tutto rigorosamente condito con buonumore e spirito di condivisione.
La Giuria di Qualità del Festival ha assegnato il Mestolo d’oro a “Baobab experience, una zuppa senza confini”, della squadra di provenienza romana e multiculturale formata da volontari che si occupano di accoglienza e diritti dei migranti. Il Mestolo d’argento alla “Pozione Polizuppa”, di ispirazione “potteriana”, mentre il Mestolo di bronzo alla zuppa “Smarmellina”.
Per la Giuria Popolare meritevoli sono state: per il Mestolo d’oro la zuppa “Samba de coco”, d’ispirazione brasiliana e multiculturale, per il Mestolo d’argento la “Iaco Gipsy Zuppa”, per il Mestolo di bronzo la “50 mestolate di nero”.
Quest’ultima ha ricevuto il premio speciale in onore di Sergio Guastadini per il Miglior spirito di squadra. Tra gli ingredienti della zuppa “50 mestolate di nero”: cavolo nero e fagioli neri, radicchio, riso venere, patate e carote.
Il viaggio premio per i vincitori del Mestolo d’oro sarà a Parigi, invece che a Berlino come nelle scorse edizioni, in occasione del Festival che si inaugura a metà maggio nella Ville Lumière, organizzato dall’associazione “La fabrique des impossibiles”.
Maura Sacher
Grazie per aver letto questo articolo...
Da 15 anni offriamo una informazione libera a difesa della filiera agricola e dei piccoli produttori e non ha mai avuto fondi pubblici. La pandemia Coronavirus coinvolge anche noi. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati, in questo periodo, è semplicemente ridotta e non più in grado di sostenere le spese.
Per questo chiediamo ai lettori, speriamo, ci apprezzino, di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, può diventare Importante.
Puoi dare il tuo contributo con PayPal che trovi qui a fianco. Oppure puoi fare anche un bonifico a questo Iban IT 94E0301503200000006351299 intestato a Francesco Turri