420 km di specialità lungo la via Emilia. L’Emilia-Romagna e le sue eccellenze sono “sfliate” a Bologna a Palazzo Re Enzo per Cibò So Good Il festival dei sapori. “420 km” di pasta ripiena e non solo, un viaggio lungo la via Emilia per ricordare le produzioni di un territorio ricco, molto ricco.
Il nostro viaggio nel cibo che si incontra sulla via Emilia non è per niente scontato. Non abbiamo trovato solo tortellini, piadine e grandi insaccati ma anche vini incredibili, liquori, birre artigianali, formaggi ma soprattutto “storie”. Vite fatte di passioni grandi, coinvolgenti, giovani che, come Filippo Lucca di Mastro Mezzadri hanno lasciato da parte gli studi fatti per riprendere in mano aziende dell’agroalimentare familiare a cui hanno portato tutta la loro carica di innovazione, tradizioni rispettate e tutelate.
Ci siamo piacevolmente fermati a parlare con Martina figlia di Bruno de La Salumeria di Bologna che ci ha spiegato che una persona può fare 1 kg di tortellini in 1 ora mentre una macchina anche 60 chili “E c’è ancora chi si lamenta che costano tanto…” ci dice con il suo bel sorriso.
Siamo stati piacevolmente colpiti da Giuliana Cangini e dal suo Luigino – Elisir d’Erba Luigia, liquore tipico di Ravenna e del Ravennate . Una pianta l’Erba Luigia un tempo presente in tutte le case della campagna romagnola. L’Elisir è un ottimo digestivo ma ci sono anche altri prodotti tra le ricette di Angelo Babini che ci hanno colpito come il “Feuilles de Cerises” vino liquoroso gradevolmente dolce-amaro, ottenuto dall’infusione di foglie di ciliegio selvatico in un grande cabernet-sauvignon con aggiunta di alcool purissimo, zucchero ed un breve periodo di maturazione al sole di agosto. Lo abbiamo assaporato con del cioccolato e crediamo che sia un’esperienza assolutamente da ripetere e consigliare.
Passione dicevamo, dal campo al prodotto come quella che ci hanno trasmesso dal Mulino Benini, un mulino del 1926 che oggi produce un’ottima farina curando tutta la filiera che occupa 30 impreditori agricoli del ravennate selezionati per dare il prodotto migliori da sementi scelte.
Il formaggio di Fossa di Fossa Pellegrini a Sogliano al Rubicone con tutta la storia che ancora oggi si ripete nei primi 15 giorni di agosto quando i contadini della zona che producono formaggio trovano la “fossa” aperta per mettere in deposito il loro prodotto.
“Percorrendo” questi 420 km abbiamo incontrato giovani innovativi come quelli della Terzoni Claudio azienda agricola che partendo da percorsi antichi hanno otternuto un procedimento di congelamento (crioestrazione)) che ha permesso a uve di Malvasia aromatica di Candia di creare “Sorsi d’Incanto” che in versione secca offre una carica di profumi oltre l’immaginabile.
Infine l’Albo Assaggiatori Nocino Tipico di Modena “Il matraccio” che ci hanno fatto assaggiare un nocino degno di nota fatto con una ricetta tipica che dona un prodotto in perfetta armonia di tutte le componenti.
Roberta Capanni
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