Ogni due anni, nella giornata di martedì grasso, il paese sulla Strada del Vino festeggia il passaggio alla bella stagione con una straordinaria parata di personaggi allegorici in costume.
Imperdibile appuntamento il 28 febbraio 2017, giorno di martedì grasso, a Termeno: il paese a pochi chilometri da Bolzano, noto per la produzione dell’aromatico Gewürtztraminer, saluta simbolicamente la fine dell’inverno con la tradizionale sfilata dell’Egetmann.
L’evento, a cadenza biennale, è tra i più spettacolari cortei di Carnevale di tutto l’arco alpino, tanto che ne è stata richiesta ufficialmente l’iscrizione nel Patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Un’emozione coinvolgente, da vivere immergendosi tra suoni, colori, odori, visioni fantasmagoriche, in un paese magicamente trasfigurato da un’atmosfera che ripete riti antichi di fertilità e buon augurio.
Il rituale è molto preciso e ruota intorno alla figura dell’Egetmann Hansl, un pupazzo in giacca nera, cilindro e guanti bianchi, a bordo di un calesse e accompagnato dalla propria sposa. Quest’ultima, come tutti i personaggi femminili della sfilata, è rigorosamente en travesti. Inoltre le è proibito bere vino, sebbene per dissetarsi le sia consentito bere grappa a fiumi.
A ogni sosta alle fontane del paese, tra le risate della folla, viene letto lo scherzoso “protocollo”, ovvero la proposta di matrimonio dell’Egetmann: il pupazzo rappresenta l’Uomo con l’erpice (Egetmann, appunto) e richiama un’anima contadina ancestrale, chiamata a esorcizzare gli spiriti maligni tramite il rito delle nozze, simbolo del passaggio dall’inverno alla primavera e, insieme, dell’iniziazione dei giovani verso una vita adulta.
Già di primo mattino, nel giorno di martedì grasso, per le strade di Termeno si aggirano in gruppo gli Schnappvieh o Wudelen, sorta di grandi coccodrilli senza orecchie, pronti a cercare prede. Sono sempre seguiti da un macellaio che, a ogni sosta alle fontane, ne cattura uno.
Nel pomeriggio, va in scena invece la sfilata vera e propria con la carrozza nuziale, accompagnata da una miriade di strani e scatenati personaggi: streghe, lavandaie, contadini che schioccano fruste (Ausschnöller) e il misterioso Wilder Mann, il selvaggio, essere demoniaco dall’aspetto terrificante, inseguito da un cacciatore che, al termine del corteo, gli spara, uccidendo così simbolicamente l’inverno.
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