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Cronaca in 5 sfumature

Siamo arrivati a Castagnito a 5 chilometri da Alba alla Cantina Fratelli Massucco a prendiamo un buon aperitivo al Ristorante della Cantina intitolato Le Vigne e I Falò che ricorda il libro La luna e i falò dello scrittore Cesare Pavese Langarolo DOC.

Loris Massucco ci apre una bottiglia di Roero Arneis 2015 molto particolare che dichiara 13 gradi. Bellissimo colore giallo dorato, intenso, persistente e con buone note amarognole che si esaltano al gusto nel palato.

Tomini di Langa e grissini lo accompagnano gustosa mente. Aperitivo con Cimbrus Brut di Alfio Nicolodi, Chardonnay con bel colore e gusto secco con una acidità spiccata.

Passiamo ad un Brut Ca’ delle Rose di Massucco 50% Chardonnay, 25% Favorita e 25% Arneis. Bel colore e ottima bevibilità, sentori di frutta bianca e ottimo gusto in bocca. Sono abbinati a una squisita focaccia all’uva detto friciula, pancetta, salame cotto, bagascie che sono piccole crescentine fritte.

Bicchierini di lingua di vitello bollita immersi in una deliziosa salsa verde chiudono l’aperitivo.

Terminato il gradito ristoro ci accomodiamo nel ristorante attiguo per iniziare la cena, i riconoscimenti dei cinque vini e le degustazioni. Cinque sfumature di vino consiste nel riconoscere alla cieca 5 vini rossi disposti sui tavoli ben curati ed apparecchiati.

bottI vini sono: Rosso Conero Il Folle 2011 15,5°di Paolo Berluti di Candia Ancona, Roero DOC 2014 Massucco Fratelli Castagnito Alba, Sangiovese Morale Superiore 2015 12,5° della Cantina Poderi Morini Faenza, Schiava Nera di Alfio Nicolodi di San Muchele all’Adige Trento Vigneti delle Dolomiti IGT 2014 12° e Perricone Berlinghieri Terra Siciliane IGT Di Legami 14° 2014 di Castellammare del Golfo Trapani.

La giuria tecnica dispone di una scheda per individuare i vini ed assegnare un punteggio così come gli invitati e i partecipanti all’evento.

Ogni portata poteva essere abbinata ad uno dei cinque vini a seconda del gusto individuale. Personalmente ho preferito il Sangiovese Morale di Morini e il Rosso Conero Il Folle di Berluti per pasteggiare.

Le portate della cena cominciano con un antipasto composto da uova alla coque su un letto di funghi molto gustoso seguiti da Taiarin con ragu.

Stracotto di bue grasso con vellutata di zucca e pera contornato da patate viola al forno precedono il classico Bunet piemontese come dessert.

Concludiamo la cena abbinando un Roero Chinato Massucco aromatizzato che denota 16° al Bunet guarnito con frutta cotta e meline selvatiche e da uno squisito zabaione.

La piccola pasticceria che segue il Bunet si adegua perfettamente al Roero Chinato. Cinque sfumature di vino torna in primavera con cinque vini bianchi e là cena degustazione. E noi torneremo!
Umberto Faedi


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Redazione

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