Riceviamo dalla collega Monica Caradonna che ci informa dei gravi danni nelle vigne, pubblichiamo integralmente il comunicato, contraddicendo la nostra filosofia, ma in questo caso non possiamo che farvi vedere la realtà da chi la sta vivendo in prima persona.
Maci scrive alle Istituzioni e chiede lo stato di crisi.
Intanto alle 17,30 riunione straordinaria dei soci a Cellino
«Prevedere una perdita di produzione del 50% delle uve sui nostri territori se il tempo non migliora – afferma Angelo Maci presidente Coop Cantina Due Palme – è un rischio che prende sempre più forma. La situazione si palesa sempre più difficile e drammatica e mi auguro che le Istituzioni non ci lascino soli in questo momento terribile per la viticoltura salentina».
È preoccupato Angelo Maci e lo è per tutti i soci di Due Palme che dalle persistenti piogge stanno subendo un danno ingente.
Ha convocato un’assemblea straordinaria dei soci (questo pomeriggio alle 17,30 a Cellino nella sala Selvarossa) alla quale hanno già dato conferma alcune autorità tra cui il sen Dario Stefàno e ha preso carta e penna il presidente di Due Palme e ha scritto alle Istituzioni regionali e nazionali chiedendo il supporto a una viticoltura che rischia di fare la conta dei danni più che delle uve raccolte.
«Le piogge incessanti e alluvionali verificatesi a partire dal 6 settembre e che perdurano ancora oggi nel territorio salentino ed in particolare quello di pertinenza di Cantine due Palme che comprende 19 comuni tra le province di Brindisi, Lecce e Taranto, hanno determinato danni gravissimi e irreparabili alle uve che si apprestavano ad essere vendemmiate.
Tali eventi eccezionali, sia per il periodo sia per l’ingente quantità di acqua caduta, con piogge che hanno totalizzato circa 200 mm complessivi in appena 6 giorni, unitamente ad alti tassi di umidità persistenti in periodo di inizio vendemmia, stanno provocando muffe e marciumi su tutte le cultivar di uva in genere.
Tale situazione sta causando grave decadimento della qualità generale delle produzioni di uva ricadenti in zone doc di elezione.
Il persistere delle piogge e la quantità eccezionale caduta nei terreni vitati, non permette ai viticoltori di poter iniziare le operazioni di vendemmia, ma soprattutto non dà la possibilità di utilizzare vendemmiatrici, trattrici e agevolatrici in genere per raccogliere le uve. I terreni risultano intrisi di acqua come nel periodo invernale e molti sono completamente allagati.
Ad oggi dei 2400 ettari vitati di proprietà dei soci della cooperativa Due Palme ne sono stati raccolti solo 400, appena il 15% .
Restano da raccogliere ancora 2000 ettari. Il persistere delle attuali condizioni con i continui allerta meteo emessi anche dalle Prefetture, fa presagire la perdita totale della produzione in molte aziende.
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