Nuove campagne di sensibilizzazione destinate ai consumatori cinesi per intercettare la domanda mondiale di vino che nella Repubblica popolare fa passi da gigante.
Passa anche dal digitale la prossima sfida del vino italiano in Cina. Se ne è parlato a Shanghai all’evento “E-commerce: the new gateway for italian wine in China”, organizzato da Ice, Italian Trade Agency con l’Ambasciata d’Italia nella Repubblica popolare cinese, il ministero dello Sviluppo economico e il ministero delle Politiche agricole per sostenere le aziende italiane già presenti sui canali online AliBaba e per avviare nuove campagne di sensibilizzazione destinate ai consumatori cinesi.
“Con 688 milioni di naviganti in rete, di cui in gran parte – ha dichiarato Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – nativi digitali e 659 milioni di utenti social, il web infatti è sempre più uno strumento fondamentale per colmare il gap che ci separa dagli altri Paesi competitor, Francia in primis”.
Mantovani ha poi sottolineato che Vinitaly è disponibile a realizzare, in partnership con i principali attori del settore vinicolo, la multipiattaforma Italian Wine Channel, per ampliare la commercializzazione online e diffondere una più puntuale conoscenza delle peculiarità dei vini e dei vitigni italiani.
Sul fronte del mercato, in attesa di perfezionare il proprio vitigno, fa passi da gigante la domanda mondiale di vino in Cina, oggi 4° principale buyer al mondo e secondo tra i Paesi extra-Ue, dietro solo agli Usa. Nei primi quattro mesi di quest’anno la domanda di vino in Cina ha segnato una crescita impressionante, con un +41,7 per cento che equivale a quasi 10 volte più degli Usa (+4,5 per cento).
La Germania (-6,2 per cento) è a un passo e tutto fa prevedere che alla fine di quest’anno lo storico buyer europeo venga superato e lasciato sul posto dal sempre più enoappassionato Paese del Dragone.
L’Italia è partita tardi rispetto alla Francia, di gran lunga Paese top exporter, ma nei primi mesi di quest’anno tiene il passo degli altri competitor con performance che sfiorano una crescita del 30 per cento, più di tutti gli altri in termini percentuali.
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