Si terrà a Marzamemi (Sr) il 25 e 26 giugno la seconda edizione del Festival, dove il protagonista sarà il pesce azzurro, organizzata dalla Pro Loco locale.
Un Festival per valorizzare il pesce azzurro quale esempio virtuoso di pesca sostenibile. Questo l’obiettivo della seconda edizione del Festival del Pesce Azzurro che si terrà a Marzamemi dal 25 al 26 giugno. In programma degustazioni e momenti di approfondimento tematico.
Si inizierà sabato con il Convegno che vede qualificati relatori: Giovanni Tumbiolo presidente del Distretto della Pesca e Crescita Blu che parlerà dei Cluster dei Distretti come strumento contro lo spreco alimentare; la biologa Marta Giuga tratterà il tema della sostenibilità della pesca e del pesce azzurro.
Nino La Spina presidente Unpli Sicilia parlerà dei prodotti tipici quale strumento di promozione territoriale; Salvatore Di Mercurio presidente della sezione pescatori all’interno della Pro Loco Marzamemi, racconterà le storie di pesca del borgo; Anna Martano, Prefetto Sicilia dell’Aigs (Accademia Italiana di Gastronomia Storica e Gastrosofia) parlerà dell’uso del pesce azzurro nella cucina storica siciliana da Archestrato ai Monsù. I lavori saranno coordinati da Walter Guarrasi, segretario della Pro Loco Marzamemi.
Domenica mattina il concorso gastronomico “Cuciniamo Azzurro” destinato agli chef professionisti e finalizzato alla promozione del pesce azzurro nell’alta ristorazione. Oltre ai premi della Giuria, è previsto il premio speciale “Blasone Azzurro Aigs – I Edizione 2016” che il Prefetto Sicilia Aigs, Anna Martano, conferirà allo chef che avrà proposto la ricetta più rispettosa della storia gastronomica siciliana.
“l’Accademia Italiana di Gastronomia Storica e Gastrosofia, che ho l’onore di rappresentare in Sicilia – ha dichiarato Anna Martano – ha nel proprio statuto la valorizzazione della cucina storica e dei prodotti locali, in un’ottica che coniughi cultura e sostenibilità. Noi auspichiamo che il pesce azzurro, che è buono, fa bene ed è accessibile dal punto di vista del costo, sia sempre più presente sulle tavole familiari come nei menù della ristorazione professionale”.
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