Curiosità

Maurizio Belpietro, premiato con il Grappolo d’Oro, racconta

Il 10 giugno 2016, alla settima edizione del Premio Grappolo d’Oro Clivus promosso dalla Cantina di Monteforte, provincia di Verona, in collaborazione con il Gruppo Sportivo Val d’Alpone de’ Megni, al giornalista  Maurizio Belpietro è stato conferito il premio Grappolo d’Oro Clivus 2016.

Il premo viene assegnato ai professionisti che incarnano l’ideale sportivo della competizione ispirata ai principi di etica e lealtà. La motivazione per Belpietro è stata: «la schiettezza, la coerenza e la competenza che profonde nella professione giornalistica di cui è uno dei principali interpreti».

Le domande preparate per l’intervista di Alessandro Gonzato vertevano su cosa succede all’informazione in Italia, se esiste ancora uno spazio per la stampa non allineata nel nostro Paese, quale il ruolo di Internet e il futuro dei giornali nella diffusione delle notizie. E che succederà dopo le elezioni amministrative.

Maurizio Belpietro, con la pacatezza che lo contraddistingue, ha innanzitutto sgombrato ogni illazione sulla sua sostituzione alla direzione di “Libero”, con il ritorno di Vittorio Feltri, giacché «l’Editore ha la legittimità di rimuovere il direttore, se le cose non vanno come vuole o perché la linea editoriale non gli piace più».
Indi, ha spaziato dall’attualità alla politica, raccontando di aneddoti ed inchieste, prospettando scenari futuri per l’Italia del dopo elezioni ed in vista dei ballottaggi.
In particolare sulla riforma costituzionale il giornalista non ha risparmiato critiche, esprimendo la sua opposizione perché «fatta male, scritta peggio e produrrà molti danni come un decisionismo stupido che spesso causa risultati sbagliati».

Maurizio Belpietro ha ribadito la determinazione a proseguire nel giornalismo per il dovere dell’informazione: «Voglio essere libero di scrivere quello che penso e di criticare chi ritengo sbagli, come voglio e senza avere questioni di appartenenza a qualche partito».

L’edizione di quest’anno del Premio Grappolo d’Oro Clivus – ha sottolineato Gaetano Tobin, direttore generale di Cantina di Monteforte – ha una valenza particolare dal momento che le “Colline Vitate del Soave” sono state riconosciute dal Ministero delle politiche agricole e forestali quale primo “Paesaggio storico rurale d’Italia”.

L’ occasione è stata suggellata quest’anno da uno speciale brindisi col Soave Classico Foscarino le cui uve provengono dal Monte Foscarino, cru delle vigne storiche del Soave, dove la Cantina di Monteforte ha scelto di impiegare unicamente lotta integrata e tecniche a basso impatto ambientale per una selezione di 40.000 bottiglie destinate esclusivamente ai migliori ristoranti italiani, ma soprattutto stranieri.

Maura Sacher


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